Destituito dall’incarico di comandante di Polizia per la sparizione forzata di un giovane, William Gildardo Pacheco Granados è oggi presidente di una associazione di magistrati della Colombia. La storia, che ha dell’incredibile, è in realtà perfettamente coerente con quella che è oggi la realtà colombiana, dove gli autori dei crimini più efferati non solo non vengono perseguiti (e come potrebbero, con magistrati come questo?), ma assumono importanti cariche nelle istituzioni, dai più bassi gradi degli oscuri funzionari di provincia fino alla carica stessa della presidenza, come il narcoparamilitare Uribe insegna.
Quando nel 1991 il giovane Guillermo Hurtado denunciò di aver assistito all’assassinio di una persona da parte della Polizia Nazionale, l’allora tenente William Pacheco pensò bene di farlo arrestare. Del giovane, da 22 anni a questa parte, non si è saputo più nulla. Non potendo dare alcuna giustificazione per questi fatti, Pacheco Granados è stato destituito dall’incarico. Mentre la Procura e la Corte Costituzionale confermavano la sua destituzione, l’allora rappresentante alla Camera (e noto parapolitico) José Domingo Dávila Armenta ha avuto il buongusto di nominare questo losco individuo alla sua Unità di Lavoro Legislativo. William Pacheco, nonostante una sentenza lo renda inabile a ricoprire incarichi pubblici, è poi diventato un magistrato; inizialmente lavora nell’antiterrorismo, dove ha modo di favorire il famigerato capo paramilitare “Jorge 40”, ed altri! criminali del suo calibro che si impossessano con la violenza di numerose terre di contadini inermi; e oggi, dopo aver fabbricato montature e prove false per far arrestare veri difensori dei Diritti Umani, si occupa, guarda caso, proprio di “Diritti Umani”! Nessuno sa spiegare per mezzo di quale meccanismo “tecnico” abbia ottenuto l’incarico, né tantomeno come possa continuare a rivestirlo, in patente violazione della legge; ma la situazione, ancora una volta, è chiarissima: William Gildardo Pacheco Granados è stato premiato per aver coperto un assassinio perpetrato dalle forze repressive del regime, perché le istituzioni colombiane sono marce fino al midollo, innervate da un inestricabile intreccio fra politica, paramilitarismo e narcotraffico; e i fedeli servitori di uno Stato criminale, a loro volta, non possono essere altro che dei criminali.
da Associazione nazionale Nuova Colombia
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