In Colombia i guerriglieri dell’Esercito di Liberazione Nazionale, ELN, hanno annunciato un cessate il fuoco unilaterale che inizierà ad essere applicato dal 24 dicembre alle 6:00 del mattino.
Secondo un video pubblicato sui loro social network, il cessate il fuoco “riguarda solo le forze militari e di polizia dello Stato” e hanno avvertito che “si riservano il diritto di difendersi in caso di attacco“.
La misura è stata decretata in precedenti occasioni dall’ELN per Natale e Capodanno. Questa volta, i guerriglieri sono stati anche chiari sul fatto che si applicherà solo fino al 2 gennaio alle 6:00 del mattino.
L’ELN ha persino approfittato del comunicato per lanciare due frecciate al governo con cui sta negoziando la pace.
In primo luogo, ha affermato che i gruppi paramilitari continuano a rafforzarsi con “il sostegno e la complicità delle forze di sicurezza” e ha minacciato di interrompere i negoziati se ciò dovesse continuare.
In seguito, la guerriglia ha anche affermato che il passato cessate il fuoco unilaterale – decretato tra il 25 maggio e il 3 giugno di quest’anno – “è stato utilizzato dal governo e dalle forze di sicurezza per portare avanti operazioni offensive“.
Con quest’ultimo punto, la guerriglia ha insistito su un punto che il capo negoziatore dell’ELN, Pablo Beltrán, ha sostenuto. Come ha ripetuto più volte, i negoziati di pace con il governo dovrebbero prevedere un cessate il fuoco bilaterale per essere accettati da quest’ultimo, poiché qualsiasi altra misura potrebbe indebolirlo.
Contemporaneamente a questo comunicato che annunciava il cessate il fuoco per una settimana, è stato mostrato al Paese un video in cui si vedono uomini armati dell’ELN impegnati in un pattugliamento illegale in un comune del Cauca.
L’azione è avvenuta domenica sera, mentre gli abitanti della regione stavano facendo festa. Oltre a muoversi lungo le strade come se fossero le autorità, l’ELN ha anche perquisito diversi uomini chiedendo loro di identificarsi.
Per il momento, la Colombia attende l’annuncio di un cessate il fuoco prolungato come risultato dei negoziati di pace tra il governo del presidente Gustavo Petro e l’ELN.
Sebbene i colloqui iniziali siano andati avanti con successo da Caracas, in Venezuela, la questione della cessazione delle ostilità non è stata affrontata dalle due delegazioni. Di fatto, si prevede che sarà uno dei punti chiave del prossimo ciclo di negoziati in Messico.
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