Menu

Afghanistan nel caos, crescono vittime civili

Nei primi sei mesi del 2013 il numero delle vittime civili in Afghanistan ha fatto segnare una impennata del 23%: lo afferma un rapporto curato e diffuso dall’Onu, che aggiunge un dato ancora più grave: cresce infatti soprattutto il numero di donne e bambini vittime della guerra e dell’occupazione, con un picco di morti tra i minori che é arrivato al 30%. Il numero totale dei morti tra i civili é arrivato a oltre 1300, 2533 quello dei feriti, un bilancio cresciuto rispettivamente del 14 e del 28%. Il sensibile aumento é dovuto sia all’intensificarsi degli attacchi da parte dei Talebani sia al moltiplicarsi degli scontri armati tra guerriglia e forze regolari afghane. Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto al 2012, che aveva invece registrato lieve calo delle vittime civili. Secondo i dati disaggregati il 74% delle vittime sono state provocate dai ribelli, il 9% dai soldati e dai poliziotti governativi, il 12% dai combattimenti di terra tra le due parti; il restante 4-5 per cento delle perdite tra i civili hanno infine origini differenti, per lo più l’esplosione accidentale di residuati bellici. Il rapporto invece non fa cenno ai morti prodotti dai bombardamenti della Nato o dei droni sui villaggi o sui convogli, che pure sono numerosi e frequenti. 

Intanto secondo il Pentagono le forze di sicurezza dell’Afghanistan avranno ancora bisogno di “sostanziale addestramento, consulenza e assistenza finanziaria” dopo il previsto ritiro delle forze di combattimento Usa alla fine del prossimo anno. Nel rapporto di Washington si sottolinea che assistenza dopo il 2014 sarà necessaria per affrontare “le mancanze in corso” compresa l’inabilità delle forze di sicurezza afghane di essere completamente operative sul campo, nella gestione delle complesse tecnologie di battaglia. Inoltre il rapporto, 181 pagine in cui si fa una valutazione completa dei progressi fatti dall’Afghanistan sul fronte della sicurezza e dell’economia e dei problemi ancora aperti, cita quella che definisce un “significativo gap” nella preparazione delle squadre preposte al disinnesco degli ordigni piazzate ai bordi delle strade.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *