Agenti dell’antiterrorismo greco hanno arrestato 18 persone tra cui 12 cittadini turchi e alcuni di origine curda, in un’operazione condotta in simultanea ad Atene, Salonicco e Corinto dopo la presunta scoperta di un carico di armi ed esplosivi a bordo di un’imbarcazione intercettata nell’Egeo mentre navigava verso la Turchia. Uno dei turchi arrestato a Salonicco era ricercato dalle autorità di Ankara in quanto ritenuto membro del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C, il Fronte-Partito Rivoluzionario di Liberazione Popolare, responsabile fra l’altro dell’attentato kamikaze di gennaio scorso contro l’ambasciata Usa ad Ankara e gli attacchi a marzo contro la sede del partito Akp del premier liberal-islamista Recep Tayyip Erdogan ed il ministero della giustizia. L’operazione, secondo quanto riferisce il quotidiano ellenico Kathimerini, é scattata ieri mattina quando la guardia costiera greca ha bloccato un motoscafo di sette metri che navigava tra le isole di Inoussa e Chios, nell’Egeo settentrionale, al largo delle coste della Turchia. A bordo del natante sarebbero stati rinvenuti due proiettili anticarro, quattro bombe a mano, due pistole e 195 proiettili per fucile. Due cittadini greci e due turchi a bordo del motoscafo sono stati subito arrestati e poco dopo, nel porto di Chios, sono stati bloccati altri due uomini, un greco e un turco, secondo la polizia collegati al trasporto illegale di armi. La settimana scorsa il ministero degli Esteri greco aveva smentito notizie di fonte turca secondo cui terroristi curdi che si addestrano in appositi campi in Grecia fossero stati autorizzati dalle autorità elleniche a recarsi in Siria da dove poter sferrare attacchi contro il territorio turco.
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