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Ungheria: morto il criminale fascista Laszlo Csatary

E’ morto all’età di 98 anni il criminale di guerra ungherese Laszlo Csatary. Lo ha annunciato all’alba di oggi il suo avvocato Gabor Horvath, precisando che Csatary, in attesa di essere processato, é morto in un ospedale ungherese dove era stato ricoverato. L’uomo era accusato di aver collaborato all’uccisione di 15.700 ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Lo scorso giugno la procura ungherese aveva formalmente accusato di crimini di guerra Csatary per il suo ruolo nella deportazione degli ebrei di Kosice, città attualmente in Slovacchia. Durante la seconda guerra mondiale, quando Kosice era una città ungherese, Csatary era il comandante della polizia e venne messo a capo di un campo d’internamento dal governo di estrema destra collaborazionista dei nazisti tedeschi. Secondo le accuse, fra maggio e giugno 1944 l’accusato svolse un ruolo chiave nella deportazione di migliaia di ebrei verso i campi di sterminio nazisti. Csatary avrebbe picchiato e frustato i deportati e in un caso avrebbe impedito l’apertura di piccoli fori per l’aria in un vagone ferroviario senza finestre che trasportava 80 persone. Csatary, che si diceva innocente, fu condannato a morte in Cecoslovacchia in contumacia, nel 1993, dopo che repubblica Ceca e Slovacchia si sono separate, la condanna é stata commutata in ergastolo da una corte slovacca. Csatary era fuggito in Canada nel dopoguerra, ma è stato poi privato della nazionalità canadese nel 1997 avendo fornito false informazioni al momento della richiesta. L’uomo era stato in cima alla lista dei nazisti più ricercati.

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