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Attacco alla Siria: cresce il No tra i militari USA

Si intensificano negli Stati Uniti le manifestazioni e le prese di posizione trasversali contro l’aggressione militare alla Siria. Un segnale che sta catturando l’attenzione di alcuni media e sicuramente preoccupando il governo è la crescente opposizione tra i militari di Washington, molti dei quali stanno partecipando negli ultimi giorni ad una vera e propria campagna contro l’intervento militare. Un’opposizione crescente alla guerra, quella dei militari USA, nota in Siria, e sfruttata dal collettivo di hacker ‘Syrian Electronic Army – probabilmente vicino al governo di Damasco – che alcune ore fa è entrato all’interno del sito dei Marines facendo appello ad una comune collaborazione contro il terrorismo di Al Qaeda. Sicuramente il ruolo egemone dei fondamentalisti islamici e delle reti jihadiste tra i ribelli che si oppongono al regime di Assad è un argomento che trova ampio spazio tra i giovani soldati statunitensi, moltissimi dei quali cresciuti negli anni in cui l’esercito di Washington è stato mobilitato e impegnato in operazioni militari in varie parti del mondo spacciate come di contrasto al Al Qaeda, ai Talebani e simili. E’ dura accettare che il proprio paese, che continua a descriversi come il baluardo mondiale della libertà e della lotta contro il terrorismo islamista, sia ora sul punto di sferrare un attacco contro un paese il cui governo, certamente dittatoriale, è innegabilmente assediato da Al Qaeda.

 

In questi giorni sono sempre più numerosi i semplici soldati – marines, avieri, marinai – ma anche alcuni ufficiali delle forze armate Usa, in divisa, che si fotografano con il volto celato (per evitare ritorsioni e punizioni) e con cartelli su cui scrivono frasi come “non sono entrato nell’esercito per finire coinvolto in guerre civili di altri paesi: stiamo fuori dalla Siria!”; oppure “Obama, io non andrò a combattere per i tuoi ribelli in Siria. Svegliatevi gente!” e ancora: “Non mi sono arruolato in Marina per combattere a fianco di Al Qaeda nella guerra civile siriana”. “La maggior parte dei ribelli che combattono in Siria sono mercenari stranieri affiliati ad Al Qaeda che commettono atrocità contro la popolazione siriana” si legge nei commenti alle foto sui social network, e sono in molti quelli che chiedono ai parlamentari, nei prossimi giorni, di votare contro la mozione di Obama durante l’esame del Congresso. Tra i commenti, c’è poi chi ringrazia i soldati per il loro senso critico: “Grazie mille agli uomini e alle donne delle forze armate che non si limitano a seguire ciecamente gli ordini”. 

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