Menu

Siria: la Turchia recluta miliziani in Albania

Se Obama pensava di raccattare al G20 in corso a San Pietroburgo qualche importante adesione alla sua ‘coalizione’ di Paese per legittimare la sua aggressione militare contro la Siria ha dovuto ricredersi. Per stessa ammissione del suo staff finora a sostenere Washington nello sforzo bellico – e in molti casi solo formalmente – sono nove paesi, uno dei quali è frutto di una precedente guerra nei Balcani capitanata proprio dagli statunitensi ed esistente solo in virtù del loro arbitrio. Ecco l’elenco, in ordine alfabetico, per non far torto a nessuno: Australia, Albania, Canada, Danimarca, Francia, Kosovo, Polonia, Romania e Turchia. Dalla sua Obama ha anche Arabia Saudita e Qatar che però preferiscono tenere una posizione anche solo formalmente indipendente.

 

Intanto i media albanesi, nei giorni scorsi, informavano sul contributo che i Balcani stanno dando alla destabilizzazione della Siria. Scriveva nei giorni scorsi il quotidiano albanese Shekulli che un’organizzazione ‘umanitaria’ Turcha, la islamista IHH, ha reclutato un centinaio di albanesi di religione musulmana per spedirli a combattere nelle milizie jihadiste attive contro il regime di Damasco, addestrate proprio da Ankara in territorio turco. Dietro l’operazione, scrive l’agenzia di stampa Farsnews, ci sarebbero alcuni estremisti wahabiti sauditi. Secondo alcune fonti sarebbero finora circa 800 i cittadini albanesi che si sono arruolati nelle milizie jihadiste oppure nelle brigate dell’Esercito Siriano Libero, con l’aiuto del governo turco e delle installazioni militari statunitensi nel sud della Turchia, a pochi chilometri dal confine con Damasco. Alcuni di questi combattenti albanesi avrebbero disertato dall’Esercito Siriano Libero per unirsi alle unità di Al Nusra, organizzazione legata al Al Qaeda. Nei giorni scorsi l’agenzia francese France Presse aveva diffuso la notizia di un combattente albanese ucciso in Siria durante un combattimento.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *