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Washington. Scontro a fuoco in edificio militare. Almeno 13 morti

Ultim’ora: il bilancio della sparatoria sal eper il momento a 13 morti. L’attentatore, identificato come Aaron Alexis, avrebbe agito da solo. “Non abbiamo indicazione che ci sia stato un secondo sparatore – ha detto il sindaco della città, Vincent Gray -, anche se ancora non lo escludiamo del tutto”.

Alexis era un afroamericano di Fort Worth, in Texas, nato 34 anni fa a New York. Il Washington Post sostiene che si tratta di un dipendente di una società che gestisce servizi per conto dell’esercito americano.

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Non è ancora chiara la dinamica dei fatti, ma il Washington Post ha confermato che sono 4 i morti nello scontro a fuoco avvenuto alcune ore fa in una base della marina militare degli Stati Uniti. I feriti sarebbero invece 8, tra questi due funzionari di polizia. Nel complesso Navy Yard hanno sede il quartier generale della Us Navy, la Marina militare statunitense, e l’ufficio del capo di Stato maggiore della Marina. La «Navy Yard» è il più antico arsenale navale statunitense e al momento ospita anche diversi uffici amministrativi dove lavorano 3.000 persone.
L’edificio viene ovviamente definito come molto sicuro. I dipendenti devono presentare un documento d’identità presso gli ingressi. I visitatori devono avere nulla osta di sicurezza per entrare.  Resta piuttosto difficile da capire come abbiano fatto ad entrare due o tre uomini armati.

Secondo la televisione Nbc il killer protagonista della sparatoria sarebbe stato ucciso dagli agenti.  Ma la polizia starebbe dando la caccia ad altri due uomini coinvolti nel conflitto a fuoco. Lo afferma il Washington Post, spiegando che i due sarebbero in fuga e confermando che un terzo sparatore é stato bloccato, anche se non é chiaro se sia stato ucciso, come riferito dalla Nbc, o arrestato. Secondo le prima indiscrezioni sarebbe un afroamericano, pelato e alto circa 1.90. La polizia di Washington ha annunciato di aver isolato la zona della Navy Yard – una base militare ricavata da un vecchio cantiere – chiudendo strade e ponti. Chiuse anche tutte le scuole. L’aeroporto Ronald Reagan di Washington ha sospeso i voli. Solo tre giorni fa il nuovo leader di Al Qaida – Al Zawahiri – aveva invitato tutti i propri militanti a colpire gli Stati Uniti sul loro territorio. Al momento non è noto se lo scontro a fuoco alla Navy Yard sia parte di questa offensiva oppure abbia una origine diversa e tutta endogena.

 

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