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Attacco a colonia israeliana, ucciso ufficiale

Dopo un lungo periodo di pausa, sembra che la resistenza palestinese all’occupazione coloniale israeliana stia rialzando la testa. Un presunto commando palestinese composto almeno da due persone ha attaccato durante la colonia israeliana di Brosh, nel nord della Valle del Giordano, ed ha ucciso Seraya Ofer – colonnello della riserva – e ferito sua moglie. I due sarebbero stati colpiti, secondo il capo della polizia, con utensili da lavoro.

 

Naturalmente dopo che all’interno della colonia si è diffuso l’allarme polizia ed esercito israeliani hanno istituito numerosi posti di blocco e isolato tutta l’area.
L’ultimo attacco segue il ferimento di una bambina di nove anni nella colonia di Psagot (non è ancora chiaro se sia stata accoltellata o colpita da una pallottola e non è chiaro se i palestinesi siano coinvolti) e all’uccisione di due soldati, il primo a Qalqiliya e il secondo a Hebron.
Il mondo politico israeliano grida vendetta e addita la assai collaborativa Autorità Nazionale Palestinese come una controparte poco affidabile. Il vice ministro della Difesa, Danny Danon, ha chiesto di sospendere la liberazione dei prigionieri palestinesi, prevista nell’ambito del negoziato di pace in corso con l’Anp e che in realtà va assai a rilento, visto che solo 26 dei 104 detenuti palestinesi inseriti nella lista di quelli da liberare sono stati finora scarcerati. Da parte sua Uri Ariel, ministro in quota al partito ultrasionista ‘Casa Ebraica’, ha chiesto al primo ministro Netanyahu di porre subito fine al dialogo con l’Autorità Palestinese e di tornare di fronte al Consiglio dei Ministri per fermare il rilascio dei prigionieri palestinesi. 

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