Il governo saudita ha decretato i Fratelli Musulmani “organizzazione terroristica”, una categoria in cui ha iscritto anche il Fronte al Nusra, attivo in Siria, i combattenti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) e i ribelli Houthi nello Yemen. Lo ha reso noto con un comunicato letto in diretta televisiva, il ministero degli Affari Esteri di Riad.
Nello stesso contesto, le autorità hanno ordinato ai cittadini sauditi che combattono all’interno di gruppi armai all’estero di rientrare entro 15 giorni nel paese. Un riferimento ai sauditi impegnati sui fronti aperti in Iraq e in Siria.
L’annuncio giunge a due giorni di distanza dal richiamo dell’ambasciatore di Riad a Doha e nell’ambito di una disputa sempre più evidente con le autorità del Qatar che sostengono i Fratelli Musulmani in Egitto e in altri paesi della regione. La monarchia saudita, al contrario, figura tra i principali sostenitori del nuovo regime egiziano, inaugurato dal colpo di stato militare con cui, nel luglio del 2013, il generale Al Sisi ha deposto il presidente islamista Mohammed Morsi.
La decisione annunciata da Riad sembra voler rafforzare la minaccia contenuta nel regio decreto approvato il mese scorso che prevede per i cittadini saudita coinvolti nei conflitti all’estero pene fino a 20 anni di carcere. In tal modo le autorità del regno vogliono scoraggiare i sauditi ad aderire alle formazioni ribelli attive nella regione e che costituiscono un rischio per la sicurezza, una volta tornati a casa.
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