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Allarme in Turchia, 6000 jihadisti turchi con lo Stato Islamico

Più di 6000 cittadini turchi si sarebbero uniti allo Stato islamico, l’organizzazione jihadista che controlla dal mese scorso un’ampia regione a cavallo tra la Siria e il nord dell’Iraq e che sta cercando di avanzare verso Baghdad.

E secondo il quotidiano turco Today’s Zaman la maggior parte dei militanti islamisti, dopo due mesi di addestramento all’estero, sarebbero ora tornati in Turchia. Una situazione che preoccupa le autorità di Ankara. “Sfortunatamente in quelle organizzazioni ci sono persone (che vengono) dalla Turchia, alcuni di loro sono già morti” ha confermato domenica il vice-premier Bulent Arinc.
L’Isil (lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante recentemente ribattezzato semplicemente Stato Islamico) avrebbe creato veri e propri centri di arruolamento nei quartieri più poveri e conservatori di Istanbul come Fatih, Bagcilar e Gungoren. Cercherebbe di reclutare soprattutto giovani tra i 18 e i 25 anni con problemi familiari e quindi maggiormente ricattabili. I militanti jihadisti turchi addestrati dall’organizzazione, inoltre, sarebbero attivi in fondazioni religiose e associazioni che organizzano attività per fare proselitismo, non solo a Istanbul, ma anche nei villaggi del Mar nero, la costa mediterranea e il sud-est a maggioranza curda.
“Migliaia di Turchi combattono nello Stato islamico. Ho parlato con migliaia di loro. Penso che i militanti turchi siano tra i 5 e i 6 mila e io ho aiutato gruppi di mujaheddin (combattenti islamisti) a varcare la frontiera” ha raccontato un ex-militante di primo piano del gruppo jihadista in un’intervista pubblicata dal quotidiano turco in lingua inglese vicino alla confraternita guidata dal predicatore Fethullah Gulen. 

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