Nuovo sciopero della fame del noto noto attivista per i diritti umani e fondatore del Bahrein Center for Human Rights (Bchr), Abdulhadi Al-Khawaja, condannato all’ergastolo da un tribunale militare nel 2011. La sua protesta, annunciata dalla sua stesso organizzazione, è rivolta contro gli arresti e le detenzioni arbitrarie nel piccolo emirato del Golfo. Arrestato arbitrariamente nell’aprile di tre anni fa, e condannato al carcere a vita da una corte militare, Al-Khawaji ha denunciato di aver subito torture, gravi abusi sessuali compresi.
Una detenzione, la sua, dichiarata già nell’ottobre 2011 dal United Nations Working Group on Arbitrary Detention “arbitraria e infondata”. L’organismo aveva chiesto il suo rilascio immediato. Anche nel 2012 Al-Khawaja aveva scelto la strada dell’astensione totale dal cibo per 110 giorni, e anche durante il Gran premio di Formula 1. Questa volta, per evitare di essere sottoposto a una alimentazione forzata come accadde in quell’occasione, l’attivista bahrenita ha reso noto di non volere essere in nessun caso ricoverato in alcun tipo di struttura e obbligato quindi a nutrirsi.
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