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Pakistan, scissione tra i talebani. Una parte aderisce ad Al Qaeda

Una nuova scissione minaccia la capacità dei Talebani pachistani di resistere all’offensiva governativa nelle aree tribali che dall’avvio a giugno avrebbe fatto – secondo fonti governative – 900 morti tra i guerriglieri, ma accresce anche il rischio che l’appello di Al Qaeda all’apertura di un nuovo fronte asiatico possa fare presa a partire dalle aree di conflitto tra Afghanistan, Pakistan e Kashmir indiano.

Nei giorni scorsi un gruppo denominato Tehreek-e-Taliban Pakistan Jamatul Ahrar si è diviso dal principale movimento talebano guidato da Mullah Fazlullah. A guidarlo è Omar Khalid Khorasani a capo del movimento nell’area tribale di Mohmand dopo esserlo stato nello Swat prima della riconquista governativa, e considerato uno dei comandanti più spietati.

Con lui anche Ehsanullah Ehsan, ex portavoce del Tehreek-e-Taliban Pakistan. Il nuovo gruppo organizzerebbe, secondo le fonti proprie, il 70-80% dei Talebani che hanno abbandonato Fazlullah, accusato di tradimento per aver cercato accordi con le autorità.

La nuova fazione scissionista si è dichiarata a favore dell’annuncio realizzato giovedì da Ayman Al Zawahiri (attuale leader globale di Al Qaeda) di un’estensione all’Asia meridionale del movimento jihadista di cui ha indicato la leadership nel talebano afghano Mullah Omar e la direzione operativa al pachistano Asim Umar, entrambi personaggi di basso profilo che vivono nell’ombra.

“Diamo il benvenuto alla nascita di una succursale di Al Qaeda nel Subcontinente indiano – ha segnalato Ehsanullah Ehsan su Facebook e Twitter -. Crediamo che questa si impegnerà a fondo per i diritti dei musulmani nel subcontinente”.

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