Fine di un altro “grande comunicatore”. A forza di sembrare serio e di sapere quello che si doveva fare, ma facendo spesso il contrario di quello che dice (a cominciare dal Nobel più sprecato della storia, quello per la pace attribuitogli già con l’elezione), Barack Obama si avvia all’uscita di scena – tra due anni – senza nemmeno lasciare un buon ricordo.
La fiducia degli americani nel governo federale è infatti ai minimi storici: solo il 43% dei cittadini dell’Unione ‘crede’ nel potere esecutivo, ovvero nella Casa Bianca. Si tratta del dato più basso registrato dalla presidenza Obama e raggiunto in precedenza solo nel 1974, anno in cui il presidente Richard Nixon – Dick il bugiardo, non per caso – si dimise travolto dallo scandalo Watergate.
Ma è in generale tutto ciò che che è legato alla “politica” ad essere percepito come sempre meno affidabile. Il potere legislativo e quello giudiziario non vanno infatti meglio: secondo un ultimo sondaggio Gallup, un magro 28% di americani dà in particolare credito al primo, cioè al Congresso. E pochi di più credono che i giudici (è bene ricordare che il ruolo dell’accusa, ovvero quello di procuratore, negli Usa è una carica elettiva su base locale; quasi sempre “rampa di lancio” per la carriera politica vera e propria) siano davvero così imparziali e “difensori della legge”.
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