Alibaba debutta a Wall Street e diventa la maggiore Ipo della storia. I titoli aprono a 92,20 dollari, al di sopra dei 68 dollari fissati nell’initial public offering. Il prezzo indicativo di apertura è stato rivisto più volte al rialzo, dalla cifra iniziale a 80-83 dollari fino a 92-93 dollari. La società vale così oltre 200 miliardi di dollari, più di alcune delle banche che l’hanno aiutata a quotarsi, inclusa JPMorgan.
L’Amazon o l’eBay dell’Est, cosi’ come viene definita Alibaba, è un ‘bazaar’ gigante che ha numeri che vanno al di là dei due colossi americani. Nel 2013 ha realizzato vendite per 248 miliardi di dollari, più di Amazon e eBay insieme. Il ‘bazaar’ cinese si descrive come un gruppo che ”combatte per i più piccoli”, in riferimento alle piccole e medie imprese che punta ad aiutare. E la sua quotazione a Wall Street si presenta come una sfida anche per il sistema normativo americano. Alibaba, infatti, ha una struttura societaria complessa, basata sulla ‘partnership’, e in base alla normativa cinese gli investitori stranieri non possono controllare direttamente asset strategici del Paese. Da qui il ricorso a una struttura conosciuta come ‘entità a interesse variabile’. Chi acquisterà azioni Alibaba non acquisterà di fatto una piccola quota della società, ma le azioni di un’entità registrata alle Cayman che per contratto riceve profitti da Alibaba e dai suoi asset ma che non li controlla.
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