Più di 250 curdi di cittadinanza sirianiana sono stati fermati dalle autorità turche dopo aver attraversato durante la notte il confine nei pressi di Kobane, la cittadina che resiste eroicamente all’assalto dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) dallo scorso 15 settembre. I profughi sono stati arrestati perché sospettati dalle forze di sicurezza turche di essere membri del Partito di unità democratica (Pyd), organizzazione della sinistra curda siriana collegata al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) considerato dal regime turco – ma anche da Ue e Usa – un’organizzazione terroristica.
“Da ora in poi, chiunque arriverà dall’altra parte del confine saranno membri del Pkk o delle Ypg (il braccio armato del Pyd)” ha spiegato un funzionario turco. Secondo le autorità turche infatti, tutti i civili che si trovavano a Kobane sarebbero già fuggiti negli scorsi giorni.
“350 civili sono entrati in Turchia questa notte, ma l’intelligence turca li ha catturati, accusandoli di avere legami con il Pkk” ha denunciato Idris Nahsen, un funzionario curdo fuggito da Kobane in Turchia intervistato dall’Afp. I fermati, che ora si trovano in due scuole nella cittadina curda di Suruc “se non verranno rilasciati si daranno fuoco” ha aggiunto Nahsen.
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