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Libano, 12 bimbi siriani morti di stenti in 45 giorni

Sono dodici i bambini siriani, tra cui alcuni neonati, morti a causa del freddo e di un relativo abbandono nell’ultimo mese e mezzo nei campi profughi improvvisati nell’est del Libano. A denunciarlo sono stati oggi alcuni media di Beirut che riprendono la notizia diffusa da fonti mediche delle cliniche da campo allestite nella valle orientale della Bekaa a ridosso del confine con la Siria. Secondo un’inchiesta pubblicata oggi dal giornale al Akhbar, solo nell’ultima settimana quattro minori tra cui un neonato sono morti nell’area di Aarsal.
La maggior parte dei decessi è dovuta a banali complicazioni di polmoniti dovute al freddo, ma si sono registrati anche casi di morti per problemi epatici e mancata di assistenza durante il parto di donne rifugiate nei campi improvvisati. Sin dallo scoppio della guerra civile in Siria nel 2011, le autorità libanesi si sono rifiutate di allestire campi profughi regolari sul territorio del Paese mentre secondo fonti dell’Onu circa un milione e duecentomila profughi siriani sono fuggiti in Libano dai combattimenti e dalle persecuzioni. Le autorità di Beirut parlano addirittura di oltre un milione e mezzo di “ospiti siriani”, pari a un quarto della popolazione totale libanese.
Inoltre la regione di Aarsal, a maggioranza sunnita, è da mesi teatro di un conflitto armato tra i combattenti di Hezbollah, e miliziani dei gruppi delle opposizioni siriane e miliziani qaedisti arroccati sull’altopiano al confine tra i due Paesi.

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