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Israele. Decine di studenti: “non serviremo nell’esercito israeliano”

Sulla scia di Udi Segal, il 19enne israeliano finito in prigione per non aver voluto fare il servizio militare, sono sempre di più i giovani israeliani che si dicono contrari alla leva obbligatoria e a servire nell’esercito una volta richiamati, sia per motivi politico-ideologici che dal punto di vista del proprio percorso universitario e/o professionale.
L’ultimo esempio risale ai giorni scorsi, quando alcune decine di studenti (sia ebrei sia musulmani) che frequentano il Liceo israeliano delle Scienze e delle Arti di Gerusalemme (Iasa) hanno sottoscritto una petizione in cui affermano che rifiuteranno di prestare il servizio militare. In Israele, denunciano, si è diffusa “un’atmosfera di violenza e di razzismo” mentre nei Territori l’esercito “attiva meccanismi di repressione sistematica contro i palestinesi”. “Osate rifiutarvi anche voi” scrivono ai loro coetanei in una presa di posizione che sta generando non poche polemiche e prese di pozione in un paese in cui l’esercito è una delle istituzioni statali più importanti e finora amate e rispettate dalla popolazione .

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