Le relazioni fra la Casa Bianca e il governo di Caracas sono tornate a farsi molto tese con l’annuncio del varo di nuove sanzioni statunitensi a carico di alcuni funzionari venezuelani: una misura seguita alle accuse di appoggiare un piano di destabilizzazione nei suoi confronti rivolte dal presidente Nicolas Maduro al vice presidente statunitense, Joe Biden.
Jen Psaki, portavoce del Dipartimento di Stato, ha annunciato ieri in una nota i nuovi provvedimenti che si traducono in restrizioni ai visti per gli interessati; non sono noti i nomi di questi ultimi né il loro numero, in base alla normativa vigente. Si sa solo che le restrizioni colpiranno esponenti o ex esponenti del governo venezuelano “che si ritiene siano responsabili o complici di abusi contro i diritti umani”, così come ad altre persone “considerate responsabili di atti di corruzione pubblica”.
Saranno colpiti anche i familiari più stretti dei sanzionati – si legge nella nota del Dipartimento di Stato – poiché, nonostante le critiche e gli appelli giunti da più direzioni a Caracas per un cambiamento, il governo venezuelano “ha continuato a mostrare una mancanza di rispetto verso i diritti umani e le libertà fondamentali”.
Lo scorso luglio, gli Usa avevano già imposto restrizioni sui visti a 24 funzionari venezuelani accusati di violazioni dei diritti umani nella repressione dei moti violenti scatenati dalle opposizioni di estrema destra al governo, saldatisi con decine di morti. A dicembre, Barack Obama aveva firmato una legge che sanciva altre sanzioni contro Caracas.
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