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Sul blocco contro Cuba isolati Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite

Ancora una volta Cuba è uscita vittoriosa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con 185 voti a favore della risoluzione presentata dall’isola contro il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti.

Solo due paesi, Stati Uniti e Israele hanno votato contro la revoca del blocco economico, due posizioni tanto ricorrenti quanto poco sorprendenti. Inoltre si sono registrate solo due astensioni, quella dell’Ucraina e quella del Brasile ancora sotto l’amministrazione uscente di Bolsonaro. Assenti alla votazione Liberia, Moldavia, Somalia e Venezuela.

La risoluzione si aggiungerà alle 29 adottate dalle Nazioni Unite ogni anno dal 1992, l’anno in cui sono iniziate queste votazioni, interrotte solo nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Con la votazione appena conclusa è dunque la trentesima volta che il mondo sostiene Cuba e isola gli Stati sulla insopportabile politica di blocco economico verso l’Isola.

Intervenendo nel dibattito che ha preceduto il voto, il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez ha affermato che più dell’80% della popolazione del suo Paese è nata sotto il blocco.

Ha ricordato che sono passati tre decenni da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato per la prima volta questa risoluzione, che ha ricevuto un sostegno universale.

Il diplomatico, che ha chiesto che a Cuba sia permesso di vivere in pace, senza blocco, ha avvertito che dal 2019 il governo statunitense ha intensificato l’assedio contro l’isola in una dimensione più crudele e disumana.

Ha sottolineato che durante i primi 14 mesi dell’amministrazione di Joseph Biden, i danni sono stati pari a seimila 364 milioni di dollari, il che equivale a un’incidenza di oltre 15 milioni di dollari al giorno.

In questo senso, ha osservato che il blocco “crea le condizioni che alimentano la migrazione irregolare, disordinata e non sicura, la dolorosa separazione delle famiglie e contribuisce al crimine del traffico di esseri umani”. Ha anche fatto riferimento all’impatto extraterritoriale di questa politica di asfissia che “danneggia la sovranità dei Paesi delle Nazioni Unite, sanziona i loro imprenditori e impedisce l’accesso ai loro porti alle navi di terzi che attraccano a Cuba”.

Allo stesso tempo, Rodriguez ha denunciato che, nel bel mezzo della pandemia di Covid-19, il governo statunitense ha escluso il popolo cubano dagli aiuti umanitari temporanei applicati ad altre nazioni.

In occasione di questa vittoria, il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha scritto su Twitter  di aver letto “Sulla strada per Guane, nell’estremo ovest del Paese, ho ascoltato il Ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla. Ha parlato forte e chiaro al mondo. La nostra verità può sembrare dura. Ma il blocco è immensamente più duro. È brutale”.

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1 Commento


  • Nicolini Clemente

    È ora che gli USA la smettano di spadroneggiare
    Il mondo non è il loro..criminali della umanità

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