Madrid contro Barcellona. Al governo spagnolo del Partito Popolare proprio non è andata già la decisione di proibire la Corrida in Catalogna, passo che potrebbe essere presto adottato anche in altre comunità autonome. E così Rajoy e i suoi hanno intrapreso un’offensiva per riaprire le ‘plazas de toros’ a Barcellona e blindare la legge, in modo che nessuna regione possa mettere al bando la spettacolare ma crudele mattanza del toro come ha fatto tre anni fa la comunità autonoma catalana. Secondo quanto ha annunciato ai media il sottosegretario all’istruzione, cultura e sport di Madrid, Fernando Benzo, il ministero “sta per avviare una serie di azioni perché le corride dei tori tornino in Catalogna” e lavora a una normativa affinché “giuridicamente” quanto accaduto a Barcellona “non si ripeta in nessun’altra parte di Spagna”.
A partire da un’iniziativa popolare, sostenuta da oltre 180.000 firme, nel luglio del 2010 il Parlamento autonomo catalano ha approvato il divieto delle corride, entrato in vigore nel gennaio del 2012. La Catalogna è diventata così la seconda regione in Spagna, dopo le Canarie, a dichiarare fuorilegge i combattimenti dei tori. La normativa annunciata dall’esponente del governo centrale si baserà sulla legge di Protezione del Patrimonio immateriale, che dichiara le corride bene culturale, varata a ottobre dal Consiglio dei ministri e attualmente all’esame del Parlamento, dove il PP conta sulla sua maggioranza assoluta per ottenerne l’approvazione.
L’annuncio è stato fatto dal sottosegretario Berzo in occasione della presentazione, a Madrid, del I Congresso Internazionale di Tauromachia come patrimonio culturale, in programma dal 27 febbraio al primo marzo ad Albacete, in Castilla-La Mancha, regione presieduta dalla numero 2 del PP, la segretaria nazionale Maria Dolores de Cospedal. All’evento è previsto l’intervento di 29 oratori, una corrida con alcuni dei maggiori matador – fra i quali Enrique Ponce, El Juli, Diego Ventura, El Fandi, etc. – e un’esposizione di moda taurina e di incisioni di Goya, oltre a una giornata gastronomica, con il sostegno economico di Comune, Regione e Governo. La regione di Castilla-La Mancha ha fatto della difesa della tauromachia uno dei pilastri dell’azione culturale, con l’obiettivo che sia dichiarata patrimonio culturale e riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Di fatto, lo scorso anno la Giunta regionale ha istituito il Tavolo della Tauromachia, presieduto dalla stessa de Cospedal, per “proporre e promuovere azioni di sviluppo, studio, divulgazione e protezione della cultura e delle tradizioni taurine” e “misure per avvicinare la società alla tauromachia e ai suoi valori”. Spendendo soldi che forse potrebbero alleviare la sofferenza di qualche migliaio di disoccupati e sfrattati…
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