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Guatemala: i narcos dietro gli omicidi di giornalisti

Una rappresaglia per la pubblicazione di articoli e inchieste sulla corruzione e le reti del crimine organizzato. Sembra essere questo il movente più plausibile, secondo gli inquirenti, per i recenti omicidi di tre giornalisti assassinati nell’arco di 72 ore nel sud del Guatemala.
“In base alle indagini, è stata scoperta una struttura criminale attiva a Suchitepéquez – un dipartimento del Pacifico – e questo è il nostro punto di partenza” ha detto nel corso di una conferenza stampa il ministro dell’Interno, Mauricio López.
Martedì scorso i reporter Federico Salazar, di Radio Nuevo Mundo, e Danilo López, del quotidiano Prensa Libre, sono stati uccisi mentre camminavano sulla piazza centrale della città di Mazatenango, 170 chilometri a sud di Città del Guatemala. Nello stesso attacco è rimasto ferito Marvin Tunches, giornalista di un’emittente televisiva locale.
Venerdì scorso invece il cameraman del notiziario di Intercable, Giovanni Villatorio, è stato assassinato da due uomini a bordo di una motocicletta nel comune di Chicacao, sempre a Suchitepéquez. Cinque persone sono state arrestate in relazione ai due casi, fra cui un minore.
“Le spiagge della zona di Churirín sono quelle che raccolgono il maggior numero di carichi illegali di droga che provengono dal mare e dove alcune famiglie locali gestiscono attività illecite” ha spiegato il ministro, citando il clan Oajaca come il più importante dell’area. Questi sarebbero in affari con il cartello della droga messicano di Sinaloa.

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