L’attivista per i diritti umani Nabeel Rajab è stato arrestato ieri in Bahrein – paese alleato dell’Arabia Saudita – per aver pubblicato alcuni tweet nei quali denunciava le pratiche di tortura utilizzate contro i prigionieri reclusi nelle carceri della piccola petromonarchia. La moglie di Nabeel, Sumaya Rajab, ha dichiarato che venti auto della polizia si sono presentate davanti alla loro abitazione per portare l’attivista in carcere.
Rajab, che ha fondato il centro per i diritti umani del Bahrein nel 2002, era stato arrestato già a settembre quando aveva descritto su Twitter i servizi di sicurezza nel paese come “incubatore ideologico” per jihadisti. L’attivista, accusato di aver insultato le istituzioni pubbliche e l’esercito, era stato rilasciato su cauzione in attesa del processo previsto per il 14 aprile.
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