Gli Stati uniti hanno espresso ieri la loro soddisfazione per la decisione dal parte del governo della Polonia di acquistare 8 batterie di missili terra-aria Patriot – i primi tre arriveranno entro tre anni – per una commessa da ben 5 miliardi di dollari che indubbiamente aumenta le tensioni con la vicina Russia. “La Polonia è un alleato Nato forte e il suo programma di modernizzazione della difesa…rafforza direttamente la capacità militare dell’alleanza” ha detto la portavoce del Dipartimento di Stato Marie Harf in un comunicato elogiando le scelte di Varsavia. Una proposta di vendita alternativa a quella statunitense era arrivata al governo polacco dal consorzio europeo Eurosam formato dalla francese Thales e dal gruppo Mdba di cui fa parte anche l’italiana Alenia del gruppo Finmeccanica.
“Il governo ha preso la decisione di tagliare con la questione dell’acquisto dei missili attraverso negoziati diretti con il governo statunitense” ha informato il presidente polacco Bronislaw Komorowski dopo una riunione col primo ministro di Varsavia Ewa Kopacz.
Che la Polonia abbia intenzione di rafforzare i suoi arsenali e di investire ingenti risorse in spese militari lo dimostra anche un’altra scelta dell’esecutivo Kopacz che sembra dosare attentamente gli acquisti ripartendoli tra Ue e Usa.
Varsavia ha sempre in questi giorni scelto per testarli gli elicotteri da combattimento Caracal EC725 del consorzio europeo Airbus, nell’ambito di una commessa del valore complessivo di 3 miliardi di dollari. L’ha reso noto sempre il presidente polacco Bronislaw Komorowski. “Il governo ha preso la decisione politica di prendere per test il velivolo della società Airbus” ha detto il capo dello stato dopo aver incontrato il primo ministro Ewa Kopacz. In lizza per la consistente commessa – che è scesa a 50 velivoli rispetto ai 70 inizialmente preventivati – questa volta c’erano anche la statunitense Sikorsky e l’italo-britannica AgustaWestland, imprese che hanno entrambi alcuni stabilimenti in Polonia.
Insieme le commesse – che hanno un valore complessivo di 8 miliardi di dollari – sono le più consistenti sul fronte militare dal 1990 ad oggi.
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