“Operazione anticrimine” per le autorità, “xenofobia di stato” secondo i critici, tra cui l’organizzazione per i diritti umani Right 2 Know. L’Operazione Fiela (“ripulire” in lingua Sesotho), lanciata da esercito e polizia sudafricane dopo la recente ondata di attacchi contro gli stranieri, divide l’opinione pubblica.
Tra i casi che hanno fatto più scalpore c’è quello della Central Metodist Church, la missione metodista nel centro di Johannesburg che per anni è servita da rifugio a migranti provenienti per lo più dallo Zimbabwe. La missione non ospitava ufficialmente più migranti dall’inizio di quest’anno, ma circa 200 persone – senza casa e spesso disoccupate – ancora la utilizzavano come riparo per la notte.
Uno dei vari raid condotti nell’ambito di Operazione Fiela nel centro di Johannsburg ha tuttavia portato, venerdì, a un nuovo sgombero, di cui alcuni dei migranti sfuggiti all’arresto hanno denunciato i metodi brutali. “Alle persone – riferisce una fonte della MISNA – in molti casi non è stato permesso di prendere con sé i documenti, e nemmeno le proprie medicine, e anche madri con bambini sono state portate in cella”. Secondo diverse testimonianze di cittadini dello Zimbabwe, al raid, avvenuto intorno alle 3.45 della notte, oltre a polizia ed esercito hanno partecipato anche uomini di una nota compagnia di sicurezza privata locale.
Altre denunce parlano di pestaggi durante il trasferimento in carcere, ma, come ha notato l’organizzazione non governativa Lawyers for Human Rights (Avvocati per i diritti umani) ai fermati è stato inizialmente impedito di vedere i propri legali. Solo nelle ultime ore, riferisce la testata Eyewitness News, grazie a una decisione della magistratura di Johannesburg, l’espulsione di chi era stato arrestato durante l’Operazione Fiela è stata sospesa in modo da permettere a tutti di essere assistiti da un avvocato.
“Fiela ha lo scopo di rendere più sicuro il paese e permettere a tutti coloro che lo abitano di godere delle proprie libertà in un ambiente libero dal crimine” ha dichiarato nelle scorse ore la portavoce del governo, Phumla Williams, in risposta alle polemiche. Ricostruzione opposta a quella della fonte della MISNA: Fiela, dice, “è stata pubblicizzata come un’operazione di contrasto all’illegalità, ma prende di mira stranieri e migranti senza documenti”, tra cui molti fuggiti in Sudafrica per ragioni politiche.
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