Delegazioni dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani in Guatemala (Oacnudh) “si recheranno in diverse zone del Guatemala per verificare che la popolazione possa godere dei suoi diritti e libertà fondamentali e che chi desideri esercitare il diritto di voto possa farlo liberamente: lo ha annunciato il responsabile dell’organismo, l’italiano Alberto Brunori, avvertendo del rischio di violenze in occasione, domenica, delle elezioni generali.
Parallelamente agli sviluppi politici delle ultime ore, con le dimissioni del presidente Otto Pérez Molina indicato come sospetto capo di una rete criminale capace di una frode milionaria nel sistema doganale, sono arrivate segnalazioni di tensioni e possibili disordini in segno di protesta contro i candidati, dopo che fra marzo e agosto almeno una dozzina sono stati uccisi.
“Nel contesto delle elezioni abbiamo il mandato specifico di osservare la situazione dei diritti umani, il che ci differenzia dalle missioni di osservazione che si concentreranno sullo sviluppo del processo elettorale” ha spiegato Brunori. Il Tribunale supremo elettorale ha classificato ad alto rischio di violenze 74 comuni in sei dipartimenti: le aree più sensibili sono nelle regioni del nord e nord-ovest, della costa meridionale, nel settore sud-orientale.
Il 6 settembre circa sette milioni e mezzo di guatemaltechi saranno convocati alle urne per eleggere il nuovo presidente, il vicepresidente, 338 sindaci, 158 deputati e 20 rappresentanti al Parlamento Centroamericano in un clima atipico per la crisi politica scaturita da diversi scandali per corruzione, il principale dei quali – denominato “La LÍnea” – ha finito per coinvolgere lo stesso capo dello Stato in carica.
Al presidente dimissionario Pérez succede Alejandro Maldonado, che era stato designato come suo vice dal congresso dopo l’arresto di Roxana Baldetti, a sua volta accusata nell’ambito dell’affare “La Linea”.
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