Si è aperto oggi a Pyongyang il VII Congresso del Partito del lavoro, il primo dal 1980. Gli oltre 150 giornalisti stranieri invitati – da Cina, Russia, USA, Giappone, Gran Bretagna, Finlandia, ecc. – all’assise non possono seguire direttamente i lavori; le agenzie di stampa rilanciano dunque, per ora, solo le notizie riguardanti l’ordine del giorno ipotizzato alla vigilia. E’ previsto che nella relazione del Segretario del partito e Presidente della repubblica, Kim Jong-Un, l’accento principale verrà posto sull’ulteriore spinta economica e sul corrispondente aumento della potenza nucleare del paese, di cui è stata data un’altra prova negli ultimi giorni con lo sviluppo della capacità missilistica subacquea nord-coreana. Il Congresso eleggerà il nuovo Comitato Centrale del partito, che a sua volta nominerà l’Ufficio politico. Si ipotizza un rinnovamento generazionale dei quadri del partito, che potrebbe rafforzare anche la posizione di Kim Jong-Un e la linea attuale nel campo degli armamenti nucleari.
Secondo gli osservatori stranieri, ciò potrebbe portare anche a un cambiamento, dalla parola d’ordine del “Sŏn’gun” (L’esercito al primo posto), all’altra del “Penčžin” (che riunisce lo sviluppo economico in parallelo con il rafforzamento dell’arsenale nucleare). Già nei mesi scorsi Pyongyang aveva motivato con la crescente minaccia atomica proveniente dagli USA e dai loro alleati asiatici, le ragioni che hanno spinto il paese alla creazione di un proprio arsenale nucleare. All’inizio dell’anno, l’agenzia di stampa centrale KCNA riportava che “E’ del tutto naturale che la nostra repubblica possieda armi nucleari: lo fa con proprio legittimo diritto e continua a rafforzarle nell’ambito della nuova politica del “Penčžin”. Ciò è necessario per prevenire il ricatto nucleare da parte degli Stati Uniti”. Lo scorso gennaio la KCNA citava anche “documenti da poco resi noti” secondo cui gli USA avrebbero messo a punto piani di attacchi atomici contro una serie di paesi. La Rossijskaja Gazeta, che riportava le dichiarazioni della KCNA, scriveva che Pyongyang aveva eseguito già tre esperimenti nucleari negli anni passati (2006, 2009 e2013) e che oggi deterrebbe da 6 a 20 testate nucleari.
Il Segretario del PC della DNR, Boris Litvinov ha inviato un saluto al Congresso del Partito del lavoro coreano, in cui, insieme alle parole di vicinanza partitica, si afferma che “Il forum del Vostro partito si tiene nelle difficili condizioni di aggravamento della crisi globale del sistema capitalista mondiale e di approfondimento delle contraddizioni geopolitiche globali. In tali condizioni, il Partito del lavoro della Corea mantiene una politica ferma e coerente, sostenendo con successo lo sviluppo stabile del Paese. La forza del Vostro partito è nella sua unità con il popolo. Siamo certi che la Corea del Nord continuerà il suo impegno sulla strada tracciata dai grandi Kim Il Sung e Kim Jong Il. Guardano a voi i progressisti del nostro pianeta. Viva il socialismo!”.
FP
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Federico
La situazione in Occidente, riguardo alla propaganda anti-nordcoreana è paradossale per non dire grottesca. Mentre gli USA spostano e continueranno a spostare una consistente fetta del proprio apparato militare in direzione della Cina (politica di contenimento nei confronti di quest’ultima); mentre nelle acque della penisola coreana proseguono senza sosta esercitazioni congiunte degli eserciti statunitense e sudcoreano ad un palmo di naso da Pyongyang; mentre il Giappone (tanto per restare in Asia) modifica la propria costituzione pacifista, per far sì che in futuro il paese governato da Abe possa fare la guerra anche all’estero…in mezzo a tutto questo dicevamo, ad essere mostrificata e criminalizzata è la Corea del Nord (con tanto di psicopatologia d’accatto su Kim Jong-un) che ha commesso agli occhi dell’Occidente il tremendo delitto di voler tutelare i propri interessi di stato sovrano!