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L’Usb va a congresso. Intervista a Pierpaolo Leonardi

Rinviato a causa della pandemia nel 2021, venerdi, sabato e domenica l’Usb va al suo congresso nazionale. Il tema del congresso è “La forza e l’unione”.

I 540 delegate e delegati si riuniranno per tre giorni a Montesilvano. Venerdi pomeriggio è prevista la relazione introduttiva e poi si svilupperà la discussione. Tra gli inviti internazionali spiccano quello del segretario internazionale della Federazione Sindacale Mondiale Kyritsis e una delegazione della Cgt francese dei chimici, la categoria operaia che ha dato vita alle durissime lotte nelle raffinerie.

Sul congresso nazionale dell’Unione Sindacale abbiamo fatto una chiacchierata con Pierpaolo Leonardi dell’Esecutivo nazionale dell’Usb.

L’obiettivo del congresso dell’Usb è condividere con tutte le delegate e i delegati la crescita dell’organizzazione, rilanciare la confederalità come punto strategico dell’organizzazione, sancire l’allargamento e il rinnovamento del gruppo dirigente” ci spiega Pierpaolo Leonardi per anni coordinatore nazionale dell’Usb. “I compagni e le compagne che hanno costruito il sindacato è giusto che facciano un passo di lato allargando alla nuova leva di militanti e dirigenti sindacali che è venuta crescendo in questi anni”.

Definire la funzione di un sindacato di classe dopo due anni di pandemia, una recessione economica che da tempo è diventata regressione sociale e in un contesto di guerra, appare una bella sfida. “Puntiamo sull’intervento operaio nelle fabbriche e nella logistica per spezzare le catene del valore affermatesi sullo sfruttamento bestiale del lavoro e i bassi salari, sull’intervento negli uffici e nei servizi per stoppare l’aziendalizzazione e privatizzazione del servizio pubblico, sulla strutturazione e diffusione nei territori della Federazione del Sociale su questioni come quella abitativa, i lavoratori e le lavoratrici del tutto “decontrattualizzati”, i pensionati, sulla base di una forte identità di classe dell’organizzazione” dice Leonardi.

Negli ultimi anni abbiamo lavorato per superare la dimensione del sindacalismo di base – pure decisiva nei decenni precedenti – e puntare alla costruzione e strutturazione di un sindacato di classe” sostiene Leonardi, “Noi vogliamo sconfiggere l’ipotesi di accompagnamento delle politiche dell’Unione Europea che fanno Cgil Cisl e Uil e, al contrario, promuovere il conflitto di classe

La dimensione internazionale del conflitto di classe e l’importanza dell’internazionalismo hanno acquisito grosso peso nell’agenda politica dell’Usb. Per Leonardi, eletto all’ultimo congresso della Federazione Sindacale Mondiale a Roma nel segretariato europeo, “l’internazionalismo è centrale per un sindacato di classe, in tal senso si è molto rafforzata l’internità e la cooperazione con la FSM. Una compagna dell’Usb è stata eletta nella Segreteria internazionale, un altro in quella europea e l’Usb ha la responsabilità della presenza in organismo internazionale come la Fao”.

La fase storica è cambiata significativamente e l’aria che tira per lavoratori e classi popolari si va facendo pesante. “Per questo intendiamo adeguare l’organizzazione sindacale alla resistenza contro la distruzione del welfare, dei diritti e l’economia di guerra” sottolinea Leonardi, “e in questa nuova fase ciò include anche la lotta contro la repressione che colpisce lavoratori e studenti, come abbiamo visto in questi mesi a Piacenza o in questi giorni all’università e nelle scuole”.

La discussione al congresso nazionale dell’Usb a Montesilvano si preannuncia interessante. Domani analizzeremo sul nostro giornale il documento congressuale dell’Usb.

Intanto a breve ci sono già due appuntamenti generali di mobilitazione: lo sciopero generale del 2 dicembre e la manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma. L’Usb è parte integrante e decisiva di queste giornate di lotta.

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