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Usb. “Mediazione civile: le inutili riforma della giustizia”

Mentre il dibattito politico è monopolizzato dalle riforme della Giustizia (processo breve e separazione delle carriere), senza peraltro affrontare i veri problemi, è stata licenziata in Parlamento la legge sulla mediazione civile ossia sulla privatizzazione della Giustizia.

Questa legge non solo non migliorerà l’arretrato dei Tribunali Civili, non solo non darà certezza del diritto per i “poveri cristi”, non solo non sarà a costo zero per l’Amministrazione (e meno che mai per i cittadini) ma sarà un potente strumento nelle mani dei “forti” per schiacciare ancora di più i “deboli”.

Così chiunque sia in possesso di una laurea triennale in giurisprudenza e dopo 52 ore di corso potrà sostituirsi al Giudice nelle controversie civili relative a successioni, locazioni, contratti bancari, risarcimenti danni, eccetera. Ma si sa che l’Italia è un paese di scienziati.

E il primo che decide di adire alla mediazione sceglie il mediatore. Non è difficile immaginare che Banche, Assicurazioni e lestofanti di ogni genere saranno pronti a nominare subito il “loro” mediatore cosicché il povero malcapitato, oltre a pagarsi tutto di tasca propria per far valere un suo diritto, sarà “becco e bastonato”.

Inoltre, per incentivare il ricorso alla mediazione, in caso di conciliazione si concede un credito d’imposta fino a 500 euro che sarà pagato dal Fondo Unico Giustizia, depauperando ulteriormente quelle poche risorse utilizzate per il funzionamento degli uffici giudiziari che già oggi non riescono a garantire non solo computer efficienti ma neanche la carta per le fotocopie o le penne dei cancellieri.

In questo quadro la farsa diventa tragedia e chi dovrebbe correre ai ripari (il governo) non ne azzecca una, anzi fa di tutto per mandare a rotoli anche quel poco che ancora, e per merito tutto del personale giudiziario, funziona.

USB Pubblico Impiego

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