Menu

Peacekeeper pisani sul piede di guerra

Botta e risposta tra gli allievi della Scuola Superiore S.Anna e il Coordinamento No Hub
La contestazione organizzata dai militanti nowar pisani contro la conferenza sulla guerra in Afghanistan, organizzata dagli allievi della Scuola Superiore S.Anna, ha lasciato il segno. Il giorno dopo la conferenza sulle pagine locali de “Il Tirreno” appare una presa di posizione velenosa della Associazione Allievi, nella quale si parla di “campagne diffamatorie condotte a Pisa da parte di alcuni gruppi”. L’associazione si dice “dispiaciuta del fatto che il rappresentante del Comitato No Hub non abbia voluto cogliere l’invito rivoltogli, in via del tutto eccezionale,  a porre le proprie domande, pur provocatorie, agli ospiti. Il rappresentante del No Hub, raggiunto per telefono dall’Associazione, non ha più fatto avere sue notizie, nonostante l’invito speciale dedicatogli”.
Non si fa attendere la risposta del Coordinamento, che invia alle stampe il seguente comunicato:
Una sfida al Sant’Anna
A proposito della conferenza «Italia e Afghanistan: dieci anni di impegno politico e militare 2001-2011», organizzata il 23 maggio dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – Associazione Allievi, dobbiamo fare le seguenti precisazioni. Non è esatto, come dichiara l’Associazione allievi sul Tirreno (25 maggio), che il Coordinamento No Hub «non abbia voluto cogliere l’invito rivoltogli, in via del tutto eccezionale, a porre le proprie domande, pur provocatorie, agli ospiti». In realtà l’«eccezionale» apertura democratica degli organizzatori  consisteva nel concederci 60 secondi per una sola domanda prima del coffee break. Abbiamo quindi rifiutato, non volendo fare da comparsa in un copione già scritto. Il Coordinamento No Hub (autonomo dalla «sinistra radicale» e da qualsiasi altro partito) ha presentato, sul tema della conferenza, una visione contrapposta basata sui fatti, attraverso un dépliant intitolato «Italia e Afghanistan: dieci anni di guerra e occupazione 2001-2011». Contestiamo non solo l’impostazione della conferenza, ma il ruolo stesso del Sant’Anna nella martellante  campagna propagandistica per presentare le guerre – dalla prima guerra del Golfo nel 1991 a quelle contro la Jugoslavia nel 1999, l’Afghanistan nel 2001, l’Iraq nel 2003, la Libia nel 2011 –  come operazioni «umanitarie» e di «peacekeeping», paravento dell’aggressione e dell’occupazione militare. Va ricordato che il Sant’Anna tiene da anni, in accordo con il Centro militare di studi strategici, un corso di «peacekeeping» che ha assunto crescente importanza internazionale. Lo sfidiamo quindi a un pubblico dibattito su questi temi, che coinvolgono la vita e il futuro di tutti noi.
Il guanto di sfida è stato lanciato.
Nei prossimi giorni potremo così verificare se le politiche di peacekeeping prevedono confronti “simmetrici” con avversari autoctoni, armati di argomenti difficilmente riducibili alle logiche della “realpolitik” imperialista, di cui evidentemente si nutrono le nuove leve del S.Anna
Contropiano – Redazione di Pisa
www.contropiano.org contropiano.pisa@virgilio.it

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa
Argomenti:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *