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Piaggio. Lavoratrici in lotta, un primo bilancio positivo

Con la fine dell’occupazione del tetto di palazzo blu si conclude la prima, lunga fase della lotta portata avanti dalle e dai contrattist* a termine della Piaggio, di cui l’opinione pubblica locale e nazionale conosce la vicenda.

È il momento di fare alcune brevi riflessioni e considerazioni su questa valorosa battaglia operaia, che ha scosso le coscienze di tante e tanti lavoratori, spesso inermi e rassegnati di fronte all’arroganza padronale.

Innanzitutto occorre evidenziare la spinta fondamentale che ha trasformato la vicenda di un piccolo gruppo di lavoratrici e lavoratori in un caso nazionale: la loro determinazione si è incontrata con l’Unione Sindacale di Base, che ha dato forza e fiducia a persone altrimenti costrette a subire in silenzio un sopruso. Un binomio inscindibile, da tenere sempre a mente: senza determinazione soggettiva non c’è conflitto, senza organizzazione il conflitto non ha futuro.

Come abbiamo scritto in queste settimane, la lotta ha poi avuto alleati “strategici”, alleati acquisiti durante il percorso di lotta, falsi alleati e nemici dichiarati.

Gli alleati strategici sono stati innanzitutto le lavoratrici ed i lavoratori scesi in sciopero al fianco dell’occupazione del tetto, i tanti che non potendo scioperare sono stati presenti durante i lunghi giorni della occupazione, i cittadini, i pensionati, i senza casa e gli studenti universitari che non hanno fatto mancare la loro presenza solidale.

Un altro alleato strategico di questa lotta è stato Potere al Popolo!, che sin dal primo giorno della vertenza non ha mai fatto mancare il proprio sostegno attivo, in ogni presidio a Confindustria pisana e fiorentina, in ogni volantinaggio, nel blocco dei camion di fronte alla Piaggio, in tutti gli altri passaggi della vertenza.

Per un anno intero abbiamo affiancato queste lavoratrici e lavoratori, perché rappresentano l’avanguardia di una classe operaia prostrata dall’arroganza padronale e dal servilismo dei sindacati di regime. Un sostegno, il nostro, in perfetta solitudine, dato che la “sinistra radicale”, legata a doppio filo con la Fiom CGIL, non è mai scesa in piazza al fianco di queste lavoratrici e lavoratori in lotta.

Nel giorno dell’occupazione, lo scorso 12 febbraio, abbiamo sostenuto attivamente la salita sul tetto delle lavoratrici, e ne rivendichiamo la totale legittimità di fronte ad una proprietà che pare abbia denunciato alle autorità il fatto. Se dovessero scattare provvedimenti legali contro l’occupazione ci autodenunceremo come corresponsabili dell’atto, non per solidarietà ma perché è la sola e semplice verità, di cu ci assumeremo in prima persona la responsabilità.

Nei giorni successivi non abbiamo fatto mancare mai neppure per un giorno la nostra solidarietà attiva, attraverso la presenza massiccia e ripetuta dei nostri militanti e dei nostri dirigenti nazionali sul tetto, trasformandoci in un megafono regionale e nazionale dell’occupazione, attraverso trasmissioni televisive e articoli sui quotidiani nei quali i nostri rappresentanti hanno contribuito a trasformare quella lotta in un caso nazionale. A Pisa abbiamo promosso presidi e volantinaggi in città e nei mercati popolari per sostenere l’occupazione del tetto.

Durante il suo percorso la lotta ha poi “conquistato” alcuni alleati, consiglieri comunali e regionali di opposizione e di governo, spesisi soprattutto nelle ultime settimane per rendere possibili incontri e tavoli di trattativa a livello regionale e nazionale, che hanno aperto una strada per la possibile soluzione della vertenza.

Infine occorre ricordare i nemici di questa lotta, in primis l’azienda, quella Piaggio che da una parte produce profitti milionari per gli azionisti sfruttando operai e contribuenti, e che dall’altra ha mostrato la faccia feroce di Colaninno contro un gruppo di precari che chiede solo di poter lavorare. Solo la lotta e il calo dell’1% delle azioni Piaggio all’apice dell’occupazione di palazzo blu hanno costretto il “patron” a più miti consigli. Lo stesso dicasi dei sindacati aziendali, quella Fiom Fim e Uilm che oggi si arrampicano sugli specchi per recuperare una impossibile credibilità di fronte ai lavoratori e alla cittadinanza, attaccando ferocemente l’unico sindacato che ha il merito di averli costretti a parlare di lavoratori altrimenti abbandonati al loro destino.

L’emergenza corona virus purtroppo sta seminando centinaia di morti e migliaia di infettati in un paese prostrato da politiche criminali di privatizzazione della sanità pubblica. Questa emergenza distoglie l’attenzione dalla vertenza Piaggio e da tante altre emergenze sociali sparse nel paese.

Dovremo cercare nei prossimi giorni, nei limiti del possibile, di tenere alta l’attenzione sulle valorose operaie e operai CT che sono scesi dal tetto di palazzo blu.

Noi non abbiamo alcuna fiducia né nella Piaggio, tantomeno in Fim Fiom e Uilm. Poca fiducia abbiamo anche nell’attuale governo, frutto del connubio trasformistico di PD e M5S, che hanno più volte tradito gli impegni presi con i loro tantissimi ex elettori.

Ci fidiamo solo della determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori, della loro organizzazione sindacale e degli alleati strategici che hanno contribuito a fare grande questa lotta. Senza questi elementi, ne questa ne le future battaglie avranno alcun futuro. Per questo è fondamentale preservare e sviluppare questa unità sindacale, sociale e politica, come il valore più grande emerso dalle giornate di occupazione del tetto di palazzo blu.

Potere al Popolo! è e rimarrà al fianco di queste lavoratrici, così come di tutti i lavoratori in lotta per i loro diritti, nella prospettiva della rottura di questo sistema e della conseguente trasformazione radicale dello stato di cose presenti.

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