Mattinata di cortei e sciopero per i lavoratori Fincantieri. A Sestri Ponente, oltre 2.000 persone sono partire da piazza Baracca per protestare contro il piano industriale dell’azienda. Con gli operai del cantiere navale, in piazza sono arrivate le delegazioni di Elsag, Esaote, Coop Liguria, Selex, Navalitalimpianti, Ericsson. La delegazione di Sestri Ponente ha risposto alla mobilitazione con una serrata generale dei commercianti. In poche ore il numero dei manifestanti è salito a oltre quattromila. Il corteo, guidato dalla FIOM e dalla RSU di Fincantieri, salutato da commercianti, studenti e residenti del quartiere, si è fermato davanti ai cancelli dello stabilimento che, con il piano industriale, rischia la chiusura.
Sciopero di tre ore anche nel sito di Venezia, con l’occupazione delle strade che ha provocato un forte rallentamento della viabilità intorno all’area industriale di Marghera. I sindacati annunciano comunque una nuova protesta, sempre all’esterno del sito industriale, per i primi giorni della prossima settimana. Luca Trevisan, segretario veneziano della Fiom-Cgil rileva che gli operai chiedono l’immediato ritiro del piano industriale di Fincantieri e un intervento da parte del Governo per rilanciare il settore. «È inaccettabile che il piano di Fincantieri si basi solo su tagli di personale, previsto anche per Venezia, e chiusure con il contestuale blocco degli investimenti e la ricaduta della produttività sulle sole spalle dei lavoratori».
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