Come fa la Fiat a vendere una monovolume extralarge camuffata da crossover al prezzo di un analogo modello di fascia inferiore? Perché sulla Freemont ha margini enormi. L’auto costa in promozione 24.900 euro, ha motore turbodiesel (un benzina sarebbe invendibile, salvo trasformarlo a gas), sette posti e 489 centimetri di lunghezza, grossa e squadrata come solo certe americane sanno esserlo. Infatti è una Dodge Journey rimarchiata con il logo del costruttore italiano, che a guardarla stupisce: mai vista una Fiat così palestrata, e probabilmente piacerà per questo. Le concorrenti della Freemont si chiamano Ford Galaxy, Volkswagen Sharan e Renault Espace, che hanno però prezzi superiori mediamente di almeno 7.000 euro. I maligni dicono che la Freemont sia perfetta per tutti quelli del “vorrei ma non posso”: senza svenarsi, si portano a casa una sette posti buona per famiglie numerose. La verità è che la Fiat ci guadagna davvero anche a 25.000 euro. La stessa auto con il suo marchio orginale costa negli Stati Uniti dai 22.200 dollari in su, circa 15.000 euro. La Freemont è una Fiat dagli ampi margini, cioè non è una Fiat.
ps A Torino sono pronti a replicare in autunno con un altro modello però molto più difficile da vendere: la nuova Lancia Thema, alias Chrysler C300. Sul mercato, la Thema se la vedrà con Mercedes Classe E e dintorni, ma con dimensioni “americane” da Classe S e prezzo da segmento D. Come dire, Freemont è solo un antipasto.
dal blog di Francesco Paternò, “il manifesto”
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