Primi bagiti di aurodifesa degli stati nei confronti dello strapotere dei “mercati” o tentativo di proteggere un governo alla frutta? Entrambe le ipotsi hanno i loro supporti logici, anche se la presenza di Giuseppe Vegas – ex sottosegretario berlusconiano all’economia – al vertice della Consob (authority di controllo della borsa, fin qui più silente di un morto stagionato) fa pendere decisamente la bilancia verso la seconda.
La Consob ha convocato per la prossima settimana Standard & Poor’s e Moody’s. La prima per aver deciso di diffondere un comunicato sulla manovra correttiva a mercati aperti e prima della pubblicazione del testo definitivo (creando dunque vortici speculativi momentanei, ma di sicuro guadagno per qualcuno). La seconda per il report della scorsa settimana con cui metteva sotto osservazione il rating di 16 banche italiane (con effetti speculativi “orientati” anche superiori). La Consob ha anche interessato della questione la nuova super Consob europea, l’Esma, che dovrebbe affrontare la vicenda in una riunione a Parigi la prossima settimana.
A spingere l’Autorità guidata da Giuseppe Vegas a chiedere chiarimenti a S&P, secondo quanto si apprende, sono i dubbi sulla tempistica di pubblicare un commento alla manovra economica prima che il testo definitivo del dl venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e a mercati aperti (alle ore 13). Il report ha infatti avuto un impatto sul mercato obbligazionario dei titoli di Stato, provocando un temporaneo allargamento del differenziale tra i Btp e il bund tedesco. Con la decisione di uscire a mercati aperti, inoltre, S&P ha ignorato anche il richiamo che la Consob aveva fatto nel maggio 2010 a tutte le agenzie di rating in seguito al tracollo delle Borse europee per la diffusione di un rapporto.
La decisione di sentire Moody’s è invece una delle misure decise da Consob nell’ambito dell’accertamento avviato dopo la seduta di venerdì della scorsa settimana quando il report dell’agenzia fece crollare i titoli bancari. La Consob sta esercitando i poteri di vigilanza sulle agenzie di rating in quanto co-titolare di questi poteri insieme alla nuova Autorità per i mercati e le borse europee (Esma).
La vigilanza sulle agenzie di rating è affidata proprio da oggi all’Esma, mentre le autorità nazionali, che fino ad oggi sono state titolari in via transitoria di questi poteri, ne sono ora co-titolari. Per decenni le Agenzie di rating hanno operato sulla base di un’autoregolamentazione, rifiutando qualsiasi forma di vigilanza di tipo pubblicistico. Dopo la crisi dei subprime e di Lehman è iniziato un dibattito che ha portato fino all’approvazione di un nuovo regolamento europeo che introduce una sorveglianza più stretta sulle agenzie di rating, nonchè la possibilità di indagare sul loro operato e infliggere multe.
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