La Francia entro la fine del 2012 ritirerà dall’Afghanistan un quarto del suo contingente, cioèpiù o meno mille uomini: lo ha annunciato dalla base avanzata francese di Tora, vicino a Kabul, dove il presidente francese ha compiuto una visita a sorpresa. «Bisogna sapere finire una guerra», ha aggiunto Sarkozy ai giornalisti.
«Bisogna saper finire una guerra». Con queste parole il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, durante una visita a sorpresa in Afghanstan, ha annunciato il ritiro di un quarto del contingente francese di stanza nel Paese, ovvero circa mille soldati, entro fine 2012. «Non è mai stato in programma di lasciare indefinitamente delle truppe in Afghanistan», ha spiegato, dopo un incontro con i militari nella base di Tora, nel distretto di Surobi, a est della capitale Kabul. Il ritiro, ha aggiunto, si farà «in modo concertato con i nostri alleati e con le autorità afghane», dato che «la situazione lo consente». La prima tranche di militari transalpini dovrebbe lasciare il Paese già alla fine di quest’anno, sempre secondo le parole di Sarkozy, e «nel 2014, tutti i soldati francesi se ne saranno andati dall’Afghanistan, e tutto sarà trasferito agli afghani». Non è però escluso il mantenimento nel Paese di consulenti e formatori militari, «se le autorità afghane lo desiderano». Dopo l’incontro con le truppe a Tora, Sarkozy si è spostato a Kabul, dove ha incontrato il generale David Petraeus, comandante della forza Isaf, e poi il presidente Hamid Karzai, che ha rassicurato sul proseguimento della cooperazione civile tra Francia e Afghanistan. «Non dobbiamo abbandonare l’Afghanistan, continueremo ad aiutare l’Afghanistan, passeremo dal militare all’economico» ha dichiarato il presidente francese alla stampa dopo l’incontro, aggiungendo che è in discussione anche un «trattato di partnership e amicizia» sullo sviluppo. La visita di Sarkozy, la terza dalla sua elezione nel 2007, arriva un giorno dopo la morte accidentale di un soldato francese di 22 anni, vittima di un colpo sparato per errore da fuoco amico. Si tratta della dodicesima vittima dell’esercito transalpino dall’inizio dell’anno, e della 64/a dall’inizio dell’intervento occidentale in Afghanistan, nel 2001. Nel Paese si trovano attualmente circa 4.000 militari francesi, per la maggior parte nel Surobi, a Kabul e nella provincia di Kapisa, tristemente nota Oltralpe per essere stata per un anno e mezzo il luogo di prigionia dei due giornalisti di France 3 Hervè Ghesquiere e Stephane Taponier, liberati il 29 giugno scorso.
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