Denunciati lavoratori ed esponenti di Rifondazione Comunista e delle/dei Giovani Comuniste/i per la lotta dei pulizieri delle scuole di Catania
Rifondazione Comunista, i Giovani Comunisti e la Fiadel CT rendono noto che la Digos di Catania ha notificato un avviso di conclusione delle indagini, a firma del PM Dott. E. Serpotta, al segretario del PRC Pierpaolo Montalto, ad Emanuele Saluzzo dell’esecutivo provinciale dei Giovani Comunisti e a due lavoratori Dusman militanti nella Fiadel.
Le accuse sono di resistenza, oltraggio ed istigazione a delinquere nel corso delle giornate di protesta dei pulizieri scolastici della Provincia di Catania.
Le accuse sono di resistenza, oltraggio ed istigazione a delinquere nel corso delle giornate di protesta dei pulizieri scolastici della Provincia di Catania.
Premessso che rifiutiamo ogni vittimismo e che ci rivendichiamo ogni momento di una lotta straordinaria e vincente, crediamo tuttavia che sia paradossale che in una vicenda simbolo del degrado istituzionale e sociale in cui siamo sprofondati gli accusati siano coloro che si sono battuti per difendere il salario di oltre 450 lavoratori e chi con coraggio ha lottato per salvare il futuro della propria famiglia.
Per mesi abbiamo infatti denunciato corruzione, gravissime violazioni dei diritti dei lavoratori e saccheggio delle risorse pubbliche, ma sotto accusa finisce la lotta per i diritti e la dignità.
Annunciamo pertanto che faremo ricorso a tutti gli strumenti previsti dalla legge per affermare la verità ma che per noi legalità non vuol dire rimanere in silenzio davanti a sfuttamento, disoccupazione e povertà..
Per nulla intimoriti dalle accuse comunichiamo infatti che se gli accordi siglati in Prefettura per i pulizieri non verranno rispettati riprenderà la nostra protesta perchè sui diritti di lavoratrici e lavoratori non faremo alcun passo indietro.
Per mesi abbiamo infatti denunciato corruzione, gravissime violazioni dei diritti dei lavoratori e saccheggio delle risorse pubbliche, ma sotto accusa finisce la lotta per i diritti e la dignità.
Annunciamo pertanto che faremo ricorso a tutti gli strumenti previsti dalla legge per affermare la verità ma che per noi legalità non vuol dire rimanere in silenzio davanti a sfuttamento, disoccupazione e povertà..
Per nulla intimoriti dalle accuse comunichiamo infatti che se gli accordi siglati in Prefettura per i pulizieri non verranno rispettati riprenderà la nostra protesta perchè sui diritti di lavoratrici e lavoratori non faremo alcun passo indietro.
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