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Fs: si spezza anche l’Orient Express per Parigi

SI SPEZZA ANCHE L’ORIENT EXPRESS VENEZIA PARIGI

NESSUN FERITO MA ANCORA UN SEGNALE D’ALLARME

Disagi per i passeggeri e treno dirottato via Milano

Moretti smentito ancora una volta: diceva che in corsa non può accadere

Il treno 13468, Venezia Parigi, composto da soli vagoni letto di lusso si è spezzato ieri intorno alle 13 nei pressi della stazione di Peri, a pochi chilometri da Verona. Fortunatamente, anche questa volta non ci sono stati feriti ma solo danni al treno, spavento per alcuni e disagi per tutti i 170 viaggiatori presenti che hanno dovuto attendere oltre otto ore prima di riprendere il viaggio dopo essere stati dirottati via Milano. Per un prezzo del biglietto che supera abbondantemente i mille euro a persona forse ci si poteva aspettare di meglio.

Il treno effettuato da Trenitalia con carrozze gestite dalla società Venice Simplon Orient Express (VSOE) collega, con un servizio esclusivo ed extralusso di trasporto e pernottamento, alcune città europee utilizzando vagoni d’epoca opportunamente restaurati per far rivivere ai facoltosi viaggiatori i fasti e il mito dell’Orient Express. Ma il lusso, anche quello sfrenato, non basta a garantire la sicurezza e l’affidabilità dei convogli.

Lo spezzamento, come nei precedenti casi degli ETR 500, avvenuti in manovra a Milano nel luglio 2008 e quello, molto più grave del freccia rossa 9456, avvenuto nella stazione di Anagni, sulla linea AV, Napoli-Roma il 24 gennaio 2009, si è verificato a bassa velocità tra l’ultimo ed il penultimo dei 17 vagoni storici trainati da una locomotiva elettronica E405. Non sono noti ulteriori elementi per ipotizzare le cause ma anche in presenza di accelerazioni o frenate brusche risulta abbastanza anomalo che la rottura sia avvenuta nei pressi della coda del treno dove le sollecitazioni ai ganci ed ai tenditori (assi metallici a vite che sostengono tutto il peso del traino) sono normalmente minori.

I due tronconi hanno marciato ancora per alcuni metri prima di fermarsi e le ultime due carrozze, ormai isolate, si sono arrestate a una quindicina di metri dal resto del convoglio. Fortunatamente in quel momento non c’erano persone nel tratto intercomunicante, altrimenti la vicenda avrebbe potuto assumere contorni ben più drammatici.

Questo episodio, solo apparentemente secondario, pur se è stato mantenuto riservato dalle aziende interessate – la Polfer ad esempio è stata avvisata solo molte ore dopo –  riapre  due importanti interrogativi sulla sicurezza ferroviaria.

I treni viaggiatori continuano a spezzarsi anche in corsa, contrariamente a quanto affermato dallo stesso amministratore delle Fs, Mauro Moretti, in occasione degli episodi analoghi che hanno riguardato gli ETR 500 ma – soprattutto – si ripresenta lo stesso problema della trasparenza ed affidabilità della manutenzione e dei controlli sui binari liberalizzati, a fronte del numero di soggetti coinvolti e del ginepraio di normative ferroviarie, venuto alla luce a seguito della strage di Viareggio.

Infatti, anche qui è interessata Trenitalia Spa, come impresa ferroviaria che garantisce il trasporto, la società VSOE, che gestisce i vagoni (non sappiamo a che titolo, se proprietà, locazione, comodato, leasing, detenzione o altro), RFI Spa, come gestore dell’infrastruttura ferroviaria che controlla e disciplina l’accesso del materiale rotabile sulla rete nazionale ed eventuali altre imprese specializzate per le manutenzioni e le revisioni. Carrozze e carri privati immatricolati all’estero, rendono meno certa e diretta la catena di controllo necessaria a garantire la massima sicurezza e la chiarezza sui vari livelli ed ambiti di responsabilità.

Auspichiamo che le autorità preposte alla vigilanza, svolgano il loro compito – tanto più capillarmente quanto più articolati e complessi sono gli assetti proprietari e commerciali delle imprese coinvolte – affinché il trasporto ferroviario liberalizzato non ‘tenda’  verso le tragiche condizioni degli standard di sicurezza stradale e autostradale che rappresentano il modello della liberalizzazione totale.

25 settembre 2011

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