Menu

Giovani confindustriali: nessun politico sul palco

Sposano l’antipolitica con toni da Masaniello. Gli industriali italiani – anche se giovani – non hanno nessuna idea in testa se non comandare sulla società come in azienda,

La decisione di oggi non sorprende più di tanto. Fa da pendant agli “otto giorni” concessi dalla Marcegaglia al governo prima del licenziamento. A proposito, ne sono passati sei…

All’appuntamento di ottobre della confederazione non sarà invitato alcun esponente del governo e neppure dell’opposizione. Sarà la prima volta. Intanto le imprese definiscono una bozza di manifesto da presentare al governo 

Il barometro dei rapporti tra politica e Confindustria segna decisamente tempesta. Non bastava l’ultimatum di Marcegaglia al governo, i fischi al ministro Matteoli da parte dei costruttori. Ora sono anche i giovani dell’associazione a far sentire la loro voce: “Non inviteremo politici sul palco a Capri, a ottobre. Li inviteremo solo ad ascoltare”, ha detto il presidente Jacopo Morelli. “Basta passerelle – insiste – non vogliamo essere presi in giro”. Serve “un governo che faccia scelte: coraggio non codardia”.

Sarà “la prima volta”. Una scelta maturata dopo l’appuntamento di giugno a Santa Margherita Ligure, il debutto di Jacopo Morelli che da pochi mesi era stato eletto presidente: “Avevamo fatto delle proposte, ma siamo stati ignorati. Quindi ora noi diciamo: zero risposte, zero politici. Non rinunciamo all’interlocuzione politica. Vogliamo dialogo, confronto. Ma che sia serio”. A Santa Margherita “ci avevano detto: le vostre proposte sono di buon senso, le porteremo in Consiglio dei ministri. Poi tutto è caduto nel vuoto. Avremmo preferito un sì o un no, chiarezza, anche una risposta negativa piuttosto che restare in un limbo senza risposte. Ora chiediamo alla politica lo stesso senso di responsabilità che abbiano noi imprenditori, e che hanno i nostri collaboratoti, tutti i giorni, nell’affrontare questa realtà difficile”.

Nei giorni scorsi i giovani di Confindustria hanno scritto al capo dello Stato, Giorgio Napolitano: “Ha dimostrato grande attenzione al tema dei giovani, dell’emergenza occupazione, della crescita. E’ questo il modello di confronto che vorremmo con la politica – dice Morelli – non pretendiamo risposte positive ad ogni nostra richiesta, ma non vogliamo neanche essere presi in giro”. Poi un giudizio durissimo sulla manovra economica: “Al 70 per cento è fatta di nuove tasse, le manovre fatte di tagli sono doppiamente depressive”.

Sul fronte del manifesto delle imprese, preannunciato da Emma Marcegaglia, si registra oggi una novità. Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese Italia, e Alleanza delle Cooperative hanno definito delle proposte condivise, “molto concrete e operative”, da presentare al Governo per superare una situazione giudicata di stallo. Cinque i punti del documento di partenza: la priorità è la riforma fiscale per abbassare le tasse su lavoratori e imprese, con la disponibilità ad accettare una patrimoniale. Poi infrastrutture, privatizzazioni, liberalizzazioni, pensioni.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *