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Roma. “Lettera al mittente” per la Banca d’Italia

Centinaia di giovani stanno presidiando via Nazionale, all’altezza del Palazzo delle Esposizioni, per protestare nei pressi della sede della Banca d’Italia a Roma «contro il governo delle banche e della finanza» e contro la crisi. A bloccare l’accesso alla sede di Bankitalia ci sono diversi blindati della polizia. I manifestanti, molti dei quali indossano maschere a forma di draghi ribattezzandosi «Draghi ribelli», hanno annunciato che rimarranno «a lungo nella piazza». Le maschere col volto del governatore di Bankitalia sono state attaccate anche sui blindati delle forze dell’ordine.

Via Nazionale é stata chiusa al traffico da alcuni minuti come anche le strade d’accesso da via Cavour. Una decina di mezzi blindati stanno sbarrando la strada nel tratto attorno alla Banca d’Italia. I primi gruppi di manifestanti dei movimenti studenteschi ribattezzati «draghi ribelli» sono arrivati in via Nazionale e si sono radunati davanti al Palazzo delle Esposizioni a pochi metri di distanza dai blindati della polizia.

Decine di persone verso le 13 di oggi hanno bloccato il traffico in via del Corso, a Roma, urlando slogan come «via la casta da Montecitorio». I manifestanti, partiti da piazza Montecitorio, non hanno striscioni nè manifesti ma sventolano solo bandiere tricolore. Al corteo, improvvisato, e senza autorizzazione, erano presenti in tutto una cinquantina di persone, e quando i manifestanti sono arrivati a Santa Apostoli sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e identificati. Poi si sono dispersi.
Sempre a Roma, invece, è sfumato il flash mob previsto all’interno della sede della banca del Credito Italiano in via del Corso: alcuni ballerini, contattati per dare vita al blitz, all’ultimo minuto si sono rifiutati di esibirsi prendendo le distanze dai motivi dell’iniziativa. Avrebbero dovuto ballare il tango perché, nelle intenzioni degli organizzatori della protesta, «il futuro dell’Italia sarà come quello dell’Argentina». «Ci siamo rifiutati perché quando abbiamo visto i volantini, in cui si invitavano i cittadini a ribellarsi, non eravamo d’accordo», avrebbero detto.

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