Il Coordinamento Ucraina Antifascista aderisce alla manifestazione del 25 marzo a Roma, promossa dalla piattaforma sociale Eurostop, contro il vertice dei capi di stato UE. I sessant’anni dal Trattato di Roma e dall’inizio del processo d’integrazione europea sono alla base della retorica celebrativa ufficiale che vuole esaltare il ruolo “pacificatore” dell’Unione.
Al di là della narrazione mainstream, negli ultimi venticinque anni, le istituzioni europee, lungi dall’essere strumento di pace e cooperazione tra i popoli, sono state promotrici delle guerre che si sono succedute in Europa e nel Mediterraneo. Dalle guerre della ex Jugoslavia, all’aggressione del Donbass, fino ad arrivare all’attuale polveriera mediorientale e mediterranea, il polo imperialista europeo è sempre stato corresponsabile, con la NATO, delle politiche espansionistiche e guerrafondaie, finalizzate all’espansione dei sistemi neoliberisti che hanno affossato interi paesi europei e del Mediterraneo.
Dopo aver appoggiato il golpe che ha portato i nazisti al potere a Kiev, l'UE ha recentemente concesso all'Ucraina una nuova tranche di aiuti di 600 milioni di euro, parte di un generale piano di erogazioni, legate al progredire delle riforme politiche ed economiche e all’integrazione della stessa Ucraina nelle logiche di mercato e nella sfera d’influenza NATO-UE.
Tutto ciò si accompagna al dislocamento sul confine russo, da parte del sistema NATO-UE, di unità militari di stanza permanente lungo una linea che si snoda dalla Polonia ai paesi baltici, fino alla Romania e alla Bulgaria.
Con questa logica bellicista, i plenipotenziari europei che s’incontreranno a Roma, per celebrare i sessant’anni di pace, stanno precipitando l’Europa in una pericolosa escalation di aggressività politico-militare verso la Russia. Euro, UE e NATO sono strumenti imperialistici che stanno portando il continente sull’orlo di un’altra guerra generale.
Chi vuole la pace deve gridare con forza “NO UE, NO EURO, NO NATO!”
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