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“Le famiglie riducono qualità e quantità del cibo”

«Lo stallo dei consumi investe soprattutto gli alimentari. Sono in costante aumento le famiglie italiane che, alle prese con il ‘caro-vita’ e con gli effetti della crisi economica sul portafoglio, sono costrette a risparmiare sugli acquisti al supermercato».

Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi oggi da Confcommercio. A settembre l’Indicatore dei consumi (Icc), osserva la Cia, evidenzia sul fronte cibo e bevande un calo in quantità del 2,2% a livello tendenziale e dello 0,4% rispetto ad agosto: «vuol dire che gli italiani spendono sempre di meno per la tavola, modificando dieta e abitudini alimentari».

Una tendenza confermata, continua la Cia, «anche dai risultati di una nostra recente indagine sul territorio nazionale secondo cui dall’inizio dell’anno ben il 35% delle famiglie italiane (7,7 milioni) ha dovuto ‘svuotare’ il carrello della spesa, riducendo dosi e quantità acquistate. E i ‘tagli’ alla tavola non hanno riguardano soltanto il superfluo, ma hanno coinvolto anche tutti quei prodotti di prima necessità che sono alla base della dieta mediterranea.

Infatti, il 41,4% degli intervistati ha detto di aver diminuito gli acquisti di frutta e verdura, il 37% quelli di pane e pasta e il 38,5% quelli di carne rossa e pesce». Ma non basta. «Complice la perdita di potere d’acquisto e la ripresa dell’inflazione -sottolinea la Cia- il 34% delle famiglie del Belpaese (7,4 milioni) ha dichiarato di optare per prodotti ‘low-cost’ o di qualità inferiore, mentre il 30% (6,6 milioni) ha ammesso di rivolgersi ormai quasi esclusivamente ai discount, ricercando tout-court sconti e promozioni commerciali. Per tutti questi motivi -conclude la Cia- le prospettive restano a nostro avviso assolutamente negative. Senza contare che ora l’aumento dell’Iva dal 20 al 21% rischia di dare il colpo di grazia ai consumi e, quindi, alle famiglie italiane».

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