Dal prossimo gennaio potrebbe aumentare del 50%, arrivando a 1,50 euro, il prezzo del biglietto degli autobus di Roma. Per Adoc una decisione gravissima, che danneggia profondamente i cittadini romani. “Sarebbe molto aumentare del 50% le tariffe sui mezzi pubblici – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – dopo i problemi della gestione dell’ Atac e le spese non sempre comprensibili realizzate dagli amministratori sembra paradossale l’ipotesi di aumentare a 1,50 euro il costo del biglietto, scaricando sui cittadini gli errori dell’amministrazione. In un momento di crisi come questo, pretendere dai cittadini un esborso di circa 100 euro l’anno in più rispetto ad oggi ci sembra senza senso. Se un biglietto costerà 50 centesimi in più un abbonamento annuale, dal costo odierno di 230 euro, aumenterà molto probabilmente di circa 70 euro, il 30% in più, raggiungendo quota 300 euro.
Stesso discorso per l’abbonamento mensile, per cui prevediamo un rincaro di circa 10 euro, e per l’abbonamento agevolato per studenti e anziani. Poco conta l’ eventuale aumento a 100 minuti della durata del biglietto: se così fosse l’aumento dovrebbe ad ogni modo essere più contenuto, in proporzione, arrivando a costare al massimo 1,30 euro. Molti romani, per sopravvivere alla crisi, hanno scelto proprio il trasporto pubblico come mezzo di movimento, abbandonando l’auto, i cui costi di gestione ammontano a circa 4mila euro l’anno tra multe (130 euro), bollo (150 €), assicurazione (850 €), carburanti (2500 €), parcheggi a pagamento (50 €) e altri costi di gestione (200 €). L’aumento delle tariffe disincentiva, poi, il ricorso al trasporto pubblico, generando così una maggiore mole di traffico, che oltre a creare disagi alla circolazione e alla sicurezza stradale, mette in pericolo anche l’ambiente.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa