Sono giunte al terzo giorno di sciopero della fame le 7 attiviste dell’organizzazione Irs, Indipendentzia Repubrica de Sardigna, che protestano contro la mancata applicazione dell’articolo 51 dello Statuto sardo e contro l’azione indiscriminata dell’agenzia Equitalia che sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie e piccole aziende in tutta la regione.
“Davanti a una crisi senza precedenti che mette in serio rischio gli equilibri sociali di questa terra – afferma un comunicato di Irs – il braccio esecutivo del fisco italiano, Equitalia, costituisce un danno evidente tale per cui è doverosa la sospensione delle cartelle esattoriali, delle aste e degli sfratti, sistema che ha tristemente dato i suoi frutti, e che solo in riferimento alla legge regionale 44 del 1988 ha prodotto nelle campagne 602 morti, ben due al mese per 23 anni. A fronte degli oltre 10 miliardi relativi alla vertenza entrate che lo Stato italiano deve ai sardi – conclude la nota del movimento – non è più sopportabile la mancanza di dignità di un corpo politico regionale incapace di dare vita ad atti concreti”.
Le 7 donne stazionano in un camper parcheggiato di fronte al palazzo dela Regione, in viale Trento a Cagliari. Il digiuno a oltranza proseguira’ ”fin quando il Consiglio Regionale non prenderà provvedimenti urgenti di sblocco della drammatica situazione economica della Nazione Sarda applicando l’art.51 dello Statuto speciale della Sardegna” che dispone:”La Giunta regionale, quando constati che l’applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa all’Isola, può chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale, constata la necessità e l’urgenza, può provvedervi, ove occorra a norma dell’articolo 77 della Costituzione”. Insieme alle donne di Irs, si sono aggiunti gli indipendentisti della Repubblica di Malu Entu, guidati dal leader Doddore Meloni, e il popolo delle Partite Iva, che minacciano di trascorrere Natale e capodanno nelle tende sistemate nel parcheggio di fronte alla sede della Regione.
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marlene carboni
se ne parla molto poco, ed allora comincio io che offro tutta la mia solidarietà a 7 Donne che rappresentano le migliaia vittime di Ingiustizie e le cui voci sono INASCOLTATE!!!