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Roma: mezzo passo indietro dell’Atac

Scomposte reazioni da parte dell’azienda romana Atac, del sindaco Alemanno e dell’Assessore alla Mobilità Aurigemma che quasi all’unisono ieri accusavano ‘i sindacati non rappresentativi’ di bloccare impropriamente la metropolitana di Roma e di violare così il diritto alla mobilità dei cittadini. Agli amministratori capitolini l’Unione Sindacale di Base aveva già chiesto ieri chiesto un confronto urgente sullo stato di degrado del trasporto pubblico a Roma: “viste le iniziative spontanee dei lavoratori della società ATAC s.p.a di Roma che, nella loro piena legittimità, scelgono di svolgere il servizio richiamando il pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza del servizio trasporto passeggeri, registrando con grande preoccupazione le affermazioni per mezzo stampa del Sindaco Gianni Alemanno il quale tenta di addebitare gli eventi ad un fantomatico ‘sciopero selvaggio da parte di sindacati non confederali o non accreditati sul piano contrattuale nazionale’,  ritenendo che tali affermazioni amplificano fortemente il già notevole malumore dei lavoratori del settore, con la presente richiede urgente incontro”.

Nel pomeriggio di ieri poi è arrivato un dietrofront da parte proprio dell’Atac, segna che la spontanea protesta dei lavoratori del settore, oltre che dello sciopero di lunedì, sono andate a segno. L’azienda infatti, a margine di un incontro con i rappresentanti confederali del settore, ha dovuto annunciare che ritirava la sua unilaterale disdetta del contratto di secondo livello. “Si tratta – ricorda oggi l’USB – di un risultato da ascrivere non a talune organizzazioni sindacali ma alla mobilitazione dei lavoratori, i quali con la loro protesta dei giorni scorsi hanno amplificato la massiccia adesione di tutti gli autoferrotranvieri allo sciopero nazionale dello scorso 7 novembre, che a Roma ha visto adesioni fra il 65% ed il 75%. Tuttavia l’azienda ieri ha ripreso il confronto portando in trattativa lo stesso Piano industriale 2011-2015, già fortemente criticato dall’Unione Sindacale di Base, in quanto incentrato esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro e privo di qualunque ipotesi di sviluppo del servizio e della sua qualità. Per il personale il piano di Atac prevede infatti aumento dell’orario di lavoro, straordinari obbligatori, riduzione dei riposi e della fruizione dei permessi legati alle cure parentali ed ai disabili (Leggi 53 e 104). Nessun provvedimento in esso contenuto risponde poi alle reali esigenze di mobilità di una capitale come Roma.

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