Le diverse associazioni nate dopo la strage del 29 giugno del 2009, avevano convocato per ieri un corteo per chiedere l’immediato reintegro di Riccardo Antonini, il ferroviere vergognosamente licenziato poco più di 10 giorni fa dal gruppo Ferrovie dello stato.
In centinaia hanno risposto all’appello per la mobilitazione e si sono ritrovati intorno alle 17:00 sulla passeggiata a mare, per poi raggiungere in corteo il primo binario della stazione ferroviaria, teatro del terribile incidente che provocò la morte di 32 persone.
Qui sono stati tantissimi gli interventi che hanno ribadito piena solidarietà a Riccardo, licenziato perché impegnato nella strenua ricerca di giustizia e verità per le vittime della strage e per la sicurezza sui treni.
“A questo punto non ci fidiamo più di nessuno, e il tempo della pazienza è finito, vogliamo verità e giustizia”, sono state le parole forti di Daniela Rombi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime “Il mondo che vorrei”.
Dopo poco i manifestanti hanno occupato alcuni binari della stazione ritardando la partenza dei treni.
Una giornata importante durante la quale sono state portate in corteo anche le bandiere No Tav accompagnate dallo striscione “la sicurezza non si licenzia!”. Presente alla manifestazione anche il comitato Moby Prince, costituitosi per chiedere giustizia per un’altra starge di stato risalente al ’91 e rimasta ancora oggi impunita.
Le associazioni dei familiari e dei solidali hanno annunciato la loro presenza a Roma per l’inaugurazione della stazione Tiburtina dove sarà presente l’amministratore delgato di ferrovie Mauro Moretti. Le associazioni seguiranno inoltre, le udienze della causa impugnata dal gruppo Fs contro il reintegro di Dante De Angelis, un altro macchinista licenziato da Ferrovie e successivamente reintegrato grazie alle lotte portate avanti da lavoratori delle ferrovie e solidali.
(Fonte: Infoaut)
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