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Bologna. Si sgombera, ma non per morosità

Succede a Ripoli, un borgo sull’appennino emiliano in direzione Firenze. Da questo piccolo borgo dovrebbe passare la variante di valico, l’ennesima opera pubblica iniziata gia nel 2004 di cui è stato costruito meno del 30%.
Non ci sarebbero problemi se non fosse per la nota formazione geologica dell’appennino tosco emiliano: il rischio idrogeologico in questa porzione di Italia infatti è molto alto poiché il suolo è caratterizzato da ampie formazioni argillose e calanchive. Per questo progetto sono già stati spesi 3 miliardi di euro (dati aggiornati al 1 gennaio 2011), e se ne spenderanno altrettanti se non si prenderà la decisione di spostare il tratto stradale più a monte, dove la roccia è più dura, non argillosa e non soggetta a frane.
Di fatto su Ripoli, ha ripreso ad attivarsi una frana, che avanza di 50m al mese e che nel giro di 4 anni potrebbe travolgere il paese.
La regione ha predisposto lo sgombero del paese anche se dall’altro lato continua a dichiarare ai cittadini di stare tranquilli “Continuano a ripetere che non ci sono rischi, che dobbiamo stare tranquilli” protestano gli abitanti sfrattati “ma i puntelli a casa mia alla fine hanno cominciato a metterli. Questo significa una sola cosa, la verità che smentisce chiacchiere e bugie: pensano che possa crollare tutto, che ci sia un pericolo reale e imminente e non remoto. Altro che non drammatizzare e non esagerare.” Ma la cosa che più crea disagi alla popolazione non è aver perso la propria casa per colpa di una strada che poteva semplicemente essere costruita un po’ più su, con meno rischi di incolumità “A me e a mio marito avevano garantito che ci avrebbero assegnato un alloggio vero, in attesa di un risarcimento per la casa da cui ci hanno mandato via. Sono passate settimane. Non è cambiato niente. Stiamo ancora accampati all’agriturismo, senza la possibilità di cucinare, con la prospettiva che venga a nevicare e sarà difficile muoverci”.
I forestali stanno per notificare altre ordinanze di sgombero firmate dal sindaco; ordinanze che creeranno solo disagi alla popolazione e non offriranno nessuna soluzione. La musica non è nuova quindi, ancora sfratti e ancora nessuna soluzione, sia che il committente sia il pubblico, sia che lo sia il privato o un’aziensa come Autostrade. Si preferisce mettere a rischio l incolumità di un paese intero, e risparmiare sui monitoraggi idrogeologici e sul controllo della natura, piuttosto che ripensare ai profitti che aumentano dietro alla costruzione della strada.

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