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Trapani. Operai occupano una petroliera

Non solo Termini Imerese vede i lavoratori siciliani scendere e occupare per difendere il proprio posto di lavoro al Cantiere navale di Trapani gli operai occupano una petroliera.

Venti operai della società Cantiere navale di Trapani sono saliti a bordo della petroliera ”Marettimo M” ferma da tre anni nel bacino perché non ancora ultimata ed hanno avviato un’occupazione ad oltranza, dichiarando che ”finché l’amministrazione della società non offrirà un’alternativa al licenziamento collettivo che viene prospettato attualmente non ce ne andremo”. E’ la posizione dei componenti del comitato spontaneo dei lavoratori in lotta, che dal 29 settembre scorso, in 36, sono in presidio permanente davanti la sede aziendale.

L’amministrazione del gruppo Satin-Cnt ha respinto le alternative proposte dalla delegazione dei lavoratori, nel corso di un incontro tenuto ieri negli uffici dell’azienda dove l’amministratore delegato di Satin-Cnt, Giuseppe D’Angelo ha confermato la procedura di mobilità avviata per l’intero organico del cantiere,e ha ribadito la volonta’ di mettere in mobilita’ tutti i dipendenti, nonostante una proposta alternativa avanzata all’azienda attraverso il prefetto Marilisa Magno e sopratutto abbia reso noto di avere ricevuto una commessa da sette milioni e mezzo di euro, da parte della Marina militare, per la costruzione di un piccolo bacino galleggiante con una portata di circa mille tonnellate di stazza.

Al rifiuto gli operai sono entrati in azione con l’occupazione della nave.

”Abbiamo proposto l’applicazione di contratti di solidarietà o il prolungamento della cassa integrazione ordinaria che scadrà il mese prossimo, in alternativa alla mobilità di tutto il personale come invece deciso dall’amministratore – racconta Enrico Culcasi, portavoce dei 20 lavoratori che si trovano a bordo della petroliera – ma la società ha respinto ogni altra soluzione possibile”. La procedura di mobilita’, avviata quasi un mese fa, nei confronti dell’intero organico composto da 58 dipendenti, è stata oggetto di confronto anche in Prefettura. ”Fino a 4 giorni fa – sottolineano i lavoratori – il prefetto di Trapani, Marilisa Magno, ha ribadito la necessità di individuare alternative al licenziamento in blocco”.

Uno degli occupanti, Rosario Ballotta, ha dovuto sospendere l’azione di protesta, poiché suo padre, venuto a conoscenza della notizia dell’occupazione, è stato colpito da un infarto e si trova adesso ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Trapani.

La “Marettimo M.”, , fu commissionata alla Satin dalla società siracusana “Augusta Due” del gruppo Mednav di Roma. Effettuato il varo il 22 maggio 2009, la nave (136 metri di lunghezza e 26 di larghezza), doveva essere ancora ultimata all’interno, con lavori che sono proseguiti fino allo scorso agosto e sono stati infine interrotti per mancanza di fondi. La scorsa settimana, la società armatrice ha manifestato l’intenzione di trasferire la nave presso un altro cantiere per i lavori che restano ancora da effettuare a bordo.

“Ma questa nave da qua non si muove – avvertono i lavoratori che hanno avviato l’occupazione – perchè se succedesse, l’armatore dovrebbe versare al gruppo Satin-Cnt circa due milioni di euro per gli ultimi interventi effettuati dal Cantiere navale di Trapani, ed ormai sappiamo che questi soldi non verrebbero utilizzati per garantire il mantenimento dei nostri posti di lavoro”.

Al momento i lavoratori compongono un’esperienza sindacale più unica che rara di autorganizzazione sindacale, rifiutano di parlare con i sindacati confederali per come ,ormai sempre più frequentemente, hanno gestito la questione non dando alternative se non la prospettiva della cassa integrazione su 58 lavoratori ,che sono in cassa integrazione , 32 di loro hanno abbandonato i sindacati confederali costituendo un’altra sigla autonoma, la Failms.

I lavoratori si rivolgono alla cittadinanza chiedendo solidarietà, solidarietà che al momento è giunta dal PRC Trapani (anche per bocca del segretario nazionale Ferrero)e l’ARCI di Trapani.

 

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