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L’Imu e i leghisti doc

LegaNord cambia la casacca per presentarsi alle imminenti elezioni amministrative e far digerire gli ultimi 8 anni di inefficienza passati sulle sedie del governo romano. Ecco che nel territorio del Veneto orientale, i sindaci leghisti,da bravi soldatini lanciano i loro proclami rivoluzionari e di opposizione alla nuova tassa sugli immobili, l’Imu. Capitanati da l presidente del Veneto, si preparano ad una nuova offensiva populista nei confronti del nuovo balzello
imposto dai tecnici della Bocconi.In 8 anni di governo la Lega nord ha dato il proprio assenso a tagli da massacro sociale a tutti i livelli, ha annientato l’istruzione pubblica, ha impoverito la  sanità e i  trasporti pubblici.

L’ICI sulla prima casa è sbagliata; non si traggono rendite dall’unico tetto che si ha sulla testa e sul quale molto spesso c’è pure il mutuo da pagare.Con L’IMU sulla prima casa si colpiscono solo i lavoratori che in questi anni hanno fatto sacrifici per comprarsi una casa e per non pagare affitti alti a fondo perduto a quei proprietari che non si sono mai fatti scrupoli ad evadere il fisco.

L’IMU deve esserci per le seconde, terze e multiple case di proprietà. Si comincino a tassare tutte le case al mare che, dai furbi del quartierino presenti anche tra i  leghisti doc, vengono considerate abitazioni di residenza, ovvero prime case, con l’omertoso silenzio delle amministrazioni pubbliche; o tutte quelle abitazioni che figurano di proprietà aziendale e che permettono ai facoltosi proprietari di scaricarne i costi.
Il governo Monti sostenuto anche da quelle forze politiche che osano ancora definirsi di sinistra ha fatto una manovra classista che colpisce sempre chi ha già meno; non vengano a parlarci di equità e di necessità urgente; se lo volessero veramente ci sarebbe ancora il tempo per tornare indietro e fare una PATRIMONIALE seria che colpisca le rendite e i patrimoni corposi che in Italia ci sono eccome; basta solo chiederci dove sono finiti tutti i profitti fatti dai padroni in questi decenni e sottratti vergognosamente ai salari dei lavoratori dipendenti.
Alberto D’Andrea, Marina Alfier
Pdci-FdS Veneto orientale

 

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Quanto può sbalordire una Leganord in cavalcata libera contro l’esecutivo Monti? Nessuno si ricorda che la Lega ha governato questo paese per 15 anni a braccetto fitto con Berlusconi, avvallando e sostenendo tutte le porcherie possibili di cui quel governo è stato capace? Possibile che gli organi di informazione ci mostrino che l’unica vera forza di opposizione è il partito di Bossi? E allora lo vogliamo ricordare noi, agli smemorati e ai distratti, che il governo Lega-Pdl ha proposto e attuato politiche liberiste in completo appoggio alle classi privilegiate, con buona pace della Lega di lotta il cui inossidabile populismo, la spinge ad inscenare uno spettacolo pietoso al momento della dichiarazione di voto alla manovra, con una sua deputata “travestita” da operaia. In otto anni la Lega nord ha gettato le basi di una cultura individualista e tollerante dell’’illegalità più sfacciata, apertamente contro il mondo del lavoro e la sua rappresentanza sindacale, di cui la Cgil è rimasta l’unico baluardo a difesa di milioni di lavoratori dipendenti. Il governo Bossi-Berlusconi è stato incapace di riconoscere ed affrontare la crisi finanziaria; è stato delegittimato non dalla sterile opposizione di Pd e terzo polo, bensì dai mercati, dalle speculazioni finanziarie, dalla BCE, dall’Europa
della finanza e del capitale.
Quotidianamente si incensano le scelte del governo Monti, innescando l’abusato stratagemma dell’ insinuazione
della paura, stavolta non nei confronti dell’extracomunitario di turno, ma puntando dritto dritto alla situazione della Grecia con i suoi drammatici riverberi sociali.
Si è amplificata la distanza tra chi produce la ricchezza e chi specula sui movimenti finanziari aumentando le disuguaglianze.
La Lega nord ha contribuito a cancellare i valori fondanti della democrazia e della convivenza, appoggiando il più selvaggio liberismo e le scelte scellerate sul tema previdenziale, altro che opposizione! Oggi che continuano a “darci da bere” che è necessario adeguare gli anni di lavoro all’aspettativa di vita, perché anche negli altri paesi europei si fa così, i verdi padani fanno i rivoluzionari. Noi pensiamo che non si sia allungata la vita bensì, una brutta vecchiaia almeno per i ceti meno abbienti, poco garantita da una sanità che non è quasi più pubblica, fatta di malattie, per la cui cura si pagano fior di quattrini e ticket di tutti i tipi.
E per tutto questo bisogna ringraziare anche la Lega!

Alberto D’Andrea Marina Alfier

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