«La manifestazione organizzata il 7 gennaio a Roma dai gruppi neofascisti romani e nazionali, in occasione dell’anniversario degli omicidi di Acca Larentia (1978), mette a forte rischio la sicurezza della capitale, rischiando di alimentare l’odio politico e di trasformarsi in un evento mediatico di apologia del fascismo e dell’antisemitismo». Lo sostiene in una nota l’Anpi Roma Lazio, che, «pur condannando ogni forma di violenza politica, da qualsiasi parte essa venga e contro chiunque sia esercitata», chiede «al Prefetto di Roma di vietare la manifestazione». L’Associazione Nazionale dei Partigiani di Roma «invita inoltre fermamente il sindaco Gianni Alemanno a ritirare la proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante. È raccapricciante a 73 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali fasciste che venga avanzata tale proposta. Almirante fu il segretario di redazione della rivista »La difesa della razza« (quindicinale che tra il 1938 e il 1943 fu l’espressione più diretta del razzismo del regime fascista)».
Simile la presa di posizione della sezione romana dell’Aned (associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) che ritiene «ripugnante che a 68 anni dalla deportazione politica di 330 cittadini romani, avvenuta il 4 gennaio 1944 verso il Lager di Mauthausen, e a 73 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali fasciste venga avanzata la proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante». «Almirante – dice l’associazione in una nota – (…) aderì e sostenne convintamente la Repubblica Sociale di Mussolini, che incarcerò, fucilò e deportò gli oppositori politici e i partigiani che combattevano per la libertà, firmando lui stesso ordini di fucilazione di partigiani e patrioti, e fu complice delle deportazioni degli ebrei da parte dei nazisti». L’Aned «(…) invita fermamente il sindaco Gianni Alemanno a ritirare la proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante e inoltre chiede al Prefetto di vietare la manifestazione indetta per il 7 gennaio a Roma dai gruppi neofascisti romani e nazionali (…)».
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