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Sciopero generale: l’USB denuncia la censura dei media

L’Unione Sindacale di Base ha chiesto l’intervento della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e della Commissione di Garanzia sullo Sciopero per ristabilire il rispetto della legge in materia di informazione sulle azioni di sciopero.

L’imminente sciopero generale di 24 ore, proclamato il 27 gennaio dall’USB insieme ad altre 6 sigle del sindacalismo di base e conflittuale, che in tutto il territorio nazionale coinvolgerà tutti i lavoratori pubblici e privati – dai trasporti ferroviari agli uffici pubblici, dal trasporto locale alle telecomunicazioni – è infatti avvolto da una cappa di silenzio o viene raccontato in modo parziale e fuorviante dai mezzi di stampa e radiotelevisivi.

Tale condotta non solo è deontologicamente scorretta, ma è anche in contrasto con quanto previsto dalla legge 146/90 e 83/200 e successive modifiche (art. 1 comma 6) in cui si prevede che “….Il servizio pubblico radiotelevisivo è tenuto a dare tempestiva diffusione a tali comunicazioni, fornendo informazioni complete sull’inizio, la durata, le misure alternative e le modalità dello sciopero nel corso di tutti i telegiornali e giornali radio. Sono inoltre tenuti a dare le medesime informazioni i giornali quotidiani e le emittenti radiofoniche e televisive che si avvalgano di finanziamenti o, comunque, di agevolazioni tariffarie, creditizie o fiscali previste da leggi dello Stato…..” .

L’USB, ben consapevole che questo sciopero generale, indetto contro il Governo Monti e le sue politiche di attacco al salario e ai diritti del mondo del lavoro, è inviso a chi ritiene che non vada “disturbato il manovratore” mentre è impegnato a far rispettare i dettami dell’Europa delle banche, della finanza internazionale e delle aziende, chiede che venga quantomeno ristabilita la legalità:

“Invitiamo quindi la Commissione di Garanzia sullo Sciopero e l’AGCOM – recita la lettera USB – ad intervenire immediatamente per ristabilire la legalità ed il rispetto della legge e conseguentemente la tutela dell’utenza in tutti i settori produttivi, nei servizi, nei trasporti, nella sanità e in tutti gli ambiti di lavoro tutelati dalla legge sul diritto di sciopero ed a procedere con le sanzioni previste dalla legge 146/90 e 83/2000 per tutti quei soggetti (aziende, amministrazioni, giornali e televisioni) che non hanno proceduto alla specifica informazione all’utenza, riservandoci comunque di verificare le possibilità di un intervento di carattere legale nei confronti delle aziende e delle testate giornalistiche e radiotelevisive che non abbiano rispettato quanto previsto dalla legge”.

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